Asa: discriminazione sul lavoro

CASTELLAMONTE – Questa mattina in Asa si è svolta un’assemblea che ha rivelato una frattura tra le due “anime” dell’azienda: addetti al settore operativo rifiuti e il resto delle maestranze.
Queste ultime oggi esprimono il loro dissenso per le azioni attivate dalla procedura, in particolare per il programma della cassa integrazione in deroga, che è stato modificato più volte.
All’inizio si era proposta una sorta di cassa di solidarietà, appoggiata da tutte le sigle sindacali e accettata dalla procedura: questo piano prevedeva almeno una settimana al mese per tutti i dipendenti.
Il programma è stato disatteso utilizzando la motivazione del “mancato servizio” nella raccolta rifiuti (giustificazione ufficiale ma non comprovata, poiché in realtà il servizio di raccolta è stato bloccato già in precedenza per altre cause come la chiusura della discarica, gli automezzi fuori uso, la mancanza di gasolio, ecc.).
Per i lavoratori che si sono riuniti oggi questa variazione  ha comportato un aggravio della Cigs sia in termini temporali che economici (due settimane al mese e metà stipendio suddiviso in due scaglioni, mentre per alcuni dipendenti la Cigs è diventata addirittura a zero ore).
Considerato il fatto che gli impiegati e dipendenti degli altri settori coinvolti hanno sempre rispettato (negli ultimi tre lunghi anni di commissariamento!) la programmazione indicata, i fatti accaduti coincidono con una vera e propria discriminazione sul lavoro e pertanto non si escluderanno azioni di protesta.
Inoltre, in questa stessa mattinata è stato comunicato che la procedura non ha ufficialmente avanzato la richiesta di avvio della Cigs-Asa alla Regione e di conseguenza, non essendo ancora stata autorizzata, il rischio è quello di non trovare nelle prossime buste paga (che arriveranno comunque a 120 giorni di distanza) neanche questa parte di retribuzione.

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