Coldiretti e Confagricoltura: no al deposito nucleare su terreni agricoli

“I siti individuati in Piemonte come possibile sede del deposito nazionale di scorie nucleari non sono idonei. Le nostre osservazioni tecniche bocciano tutti gli 8 siti individuati: 2 nella provincia di Torino e 6 in quella di Alessandria. Inoltre il Piemonte è la regione che detiene il maggior quantitativo di radioattività in Italia, nei sei impianti realizzati in passato. Anche per questo è importante escludere la nostra Regione nella scelta del sito per il deposito nazionale, evitando tra l’altro di consumare ulteriore suolo agricolo, mettendo a repentaglio la vocazione e l’economia agroalimentare dei nostri territori”. E’ quanto sostiene Coldiretti Piemonte in occasione del Seminario Nazionale per l’approfondimento degli aspetti tecnici relativi al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, promosso da Sogin, al quale ha preso parte il presidente regionale, Roberto Moncalvo, nella sessione dei lavori dedicata al Piemonte.
Nel suo intervento anche Paolo Bertolotto, responsabile dell’Area Politico Economica di Confagricoltura Piemonte, ha ricordato che In Piemonte sono già allocati 3 siti dove hanno sede 4 impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: impianto ex FN-SO.G.I.N. di Bosco Marengo, impianto EUREX-SO.G.I.N. di Saluggia, Deposito Avogadro di Saluggia e Centrale Nucleare “E. Fermi” – SO.G.I.N. di Trino. “Entrando nel merito delle osservazioni – ha aggiunto il rappresentante di Confagricoltura Piemonte – occorre rilevare che l’agricoltura è il settore che paga il danno più rilevante alla costruzione del Deposito di scorie nucleari e del Parco tecnologico. Le aree individuate in Piemonte sono, infatti, estremamente interessanti dal punto di vista produttivo, nelle quali si realizzano produzioni foraggere e cerealicole che costituiscono la materia prima essenziale per lo sviluppo della filiera zootecnica da latte e da carne. Altre aree si avvicinano ai siti tutelati dall’Unesco oppure, nel caso di Mazzè – Caluso, ad aree vitate di pregio a poche centinaia di metri da un parco naturale con all’interno un lago”.

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