CALUSO – C’è un monumento a Caluso che racchiude in sè storia e tradizione: è quella di un buon vino, l’Erbaluce, riconosciuto tale già dai tempi antichi quando ne venivano esaltate le qualità. Un vanto per il paese circondato da quei vigneti accuditi giorno dopo giorno, da chi giorno dopo giorno li lavora, portandosi addosso il peso della fatica che tale lavoro non risparmia. Ai viticoltori è dedicato un premio, all’interno della tradizionale festa che, organizzata dal Consiglio Grande della Credenza Vinicola con il supporto dell’Amministrazione Comunale, della Pro Loco, del Comitato per il gemellaggio Caluso-Brissac Quincè, con il contributo della Banca d’Alba, vede classificare il Vignolant 2016, e consegnare altri due importanti riconoscimenti: quello alla carriera e, per la prima volta, quello al contesto paesaggistico.
Ecco, dunque, che archiviata la Festa dell’Uva, la città rivolge il suo grazie ai produttori andando a premiare le vigne, ed il contesto, appunto, in cui le stesse risiedono, dall’ambiente ai sentieri che a loro portano, attraverso una scheda di valutazione stimata in punti (100) che andranno a decretare il vincitore.
Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Mariuccia Cena, non solo per l’importanza del paesaggio e del rispetto ambientale garantito dai Vignolant, ma anche per l’importanza di un evento, che ha sottolineato il primo cittadino, “vede crescere il numero di comuni che a ridosso di Caluso capofila, aderiscono all’iniziativa, essendo essi stessi territori adatti alla coltivazione dell’Erbaluce e del Passito.” Si tratta di Barone e di Candia Canavese, che oggi, eccezion fatta per Villareggia vanno per così dire a chiudere il cerchio, andando a creare un bacino di interesse territoriale. D’accordo Gian Francesco Orsolani, Presidente della Credenza Vinicola: “Oltre che a preoccuparci di produrre vini buoni, dobbiamo essere capaci di sviluppare il territorio. Un vino acquisisce valore, prestigio e consumo quando si riesce ad individuare un territorio, e su quello insistere perché è punto di riferimento. Chi beve le nostre uve che oggi suscitano un interesse che va oltre le mura di casa, vuole conoscere da dove vengono e spetta a noi creare le condizioni positive e vincenti per la promozione del nostro territorio. Viviamo in un posto bellissimo e questo è lo spirito da seguire per riuscire a crescere.”
Da qui la consapevolezza di dare maggior voce a chi oggi ancora mantiene le tradizioni, lavorando con passione e dedizione al suo vigneto facendosi portavoce di un prodotto che va portato sul palmo della mano. La conferenza stampa di presentazione della Festa “Al Vignolant 2016” in programma domenica 16 ottobre è stata anche l’occasione per ribadire la rigorosità della commissione atta alla valutazione del vigneto e di chi lo ha coltivato, che ha potuto contare sulla presenza di tecnici ed esperti universitari, in grado di garantire serietà e competenza, quali: Vittorino Novello (cattedra di viticoltura presso l’Università di Torino) e Antonio Carlomagno (ricercatore), accanto al professor Tito Cotta, Carlo Borsani (agronomo).
Al viticoltore premiato verrà consegnato inoltre un cartello da apporre all’entrata del vigneto, mentre il premio speciale alla carriera verrà assegnato al viticoltore più anziano ed esperto, identificato grazie alla segnalazione del Comune e a discrezione della Credenza Vinicola.
Ott 10 2016
Domenica 16 ottobre la festa “Al Vignolant 2016”
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