CALUSO – Erano attese una cinquantina di persone al convegno dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese Onlus: ne sono arrivate oltre ottanta. Un successo di pubblico, composto da malati di Parkinson e famigliari, fortemente motivati dalla presenza di noti specialisti, quale il prof. Leonardo Lopiano, direttore della Clinica di Neurologia 2 della Città della Salute (Ospedale Molinette), membro direttivo della Fondazione Limpe, tra i massimi esperti italiani per la cura del Parkinson.
Primo fra i relatori, l’ing. Piergiorgio Gili, presidente di AAPP (associazione torinese che sta lavorando ad un progetto di telemedicina , che oltre a permettere le visite a distanza, consentirà di monitorare gli scostamenti motori con assoluta precisione ), nonché presidente del tavolo regionale delle associazioni parkinsoniane, ha illustrato le carenze della sanità piemontese in tema di Parkinson. Prima fra tutte la necessità di un centro specialistico che potrebbe sorgere a Torino dove esiste già un polo di specialisti di assoluto livello; inoltre, la necessità di aprire centri diurni, di assistenza domiciliare integrata, di ambulatori medici dedicati.
La seconda parte del convegno ha visto susseguirsi le interessanti relazioni degli specialisti: il dr. Geda, primario della Neurologia di Ivrea e Chivasso ha trattato il tema della diagnosi, dei disturbi motori e non motori, dei farmaci e degli effetti collaterali, dei parkinsonismi, malattie che nei primi anni vengono quasi sempre diagnosticate come Parkinson in quanto con disturbi molto simili. Malattie spesso senza farmaci specifici .
Le fasi avanzate della malattia e gli interventi chirurgici possibili sono stati trattati con grande dovizia di particolari dal prof. Lopiano: in particolare la DBS , tecnica che consiste nel posizionare due elettrodi nel cervello in grado di stimolare la produzione della dopamina che controlla i centri motori del nostro corpo.
Riabilitazione e rieducazione motoria: su questo argomento il dr. Cane, direttore della struttura omonima, ha caldamente insistito sulla necessità che tutti i malati pratichino attività motoria sin dall’inizio, al fine d contrastare, spesso efficacemente, la degenerazione del fisico.
La psicologa d.sa Dodaro ha posto l’accento sulla necessità di mantenere uno stile di vita aperto, superando il dramma della non accettazione della malattia mantenendo rapporti sociali con tutto il mondo che ci circonda. In proposito, l’associazione ha tra le sue attività un corso di auto mutuo aiuto seguito da molti malati e caregivers che si svolge nella sede castellamontese.
È infine intervenuto il dr. Cecchini, dell’azienda elvetica che produce la “gondola”, spiegando le proprietà d questo dispositivo medico in grado di migliorare alcuni gravi disturbi motori, tra cui il freezing , causa di molte rovinose cadute.
Un convegno a 360 gradi, con molti interventi del pubblico, che ha giustificato la chiusura dei lavori con circa un’ora di ritardo sul programma, ma che è stato da tutti giudicato in modo positivo.
Mag 17 2016
80 partecipanti al convegno dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese
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