Individuati gli autori di una rapina in abitazione. Anche una donna tra i basisti del gruppo. Rubavano anche i sigari e le bottiglie di liquore di marca
IVREA – Questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Ivrea, in collaborazione con i colleghi di Corsico (Mi), del Nucleo Elicotteri Carabinieri e del Nucleo Cinofili di Volpiano To, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Ivrea, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di Arvit Sada, 34 anni, albanese, residente in Cuorgnè (To), Giuliana Lomuscio, 25 anni, italiana, residente in Quincinetto (To) e i fratelli Robert Kola, 32 anni, albanese, residente a Prascorsano e Fatos Kola, 26 anni, albanese, che dimora a San Giorgio Canavese, un terzo indagato è attualmente ricercato.
L’indagine ha evidenziato come gli indagati Sada e i fratelli Kola fossero alla continua ricerca di obiettivi da derubare. Di qui il nome dell’operazione: “Preda”.
Avvalendosi di volta in volta di diversi complici per ottenere le notizie necessarie, pianificavano ed analizzavano i loro colpi: studiavano le vie di accesso e predisponevano gli strumenti necessari che portavano e lasciavano preventivamente sul posto; inoltre avevano a disposizione diversi veicoli in modo da potersi spostare con autovetture comunque non direttamente riconducibili alla loro persona. È emersa anche la loro capacità organizzativa nel collocare le armi asportate in occasione di un furto in abitazione.
L’attività d’indagine è iniziata il 14 ottobre 2016, a seguito della rapina in casa subita da un assicuratore 65enne di San Giorgio Canavese,
Quella notte, pochi minuti dopo le 3, Osvaldo D., mentre rientrava a casa da una serata trascorsa con amici, dopo aver varcato il cancello e aver percorso il viale che conduce all’ingresso dell’abitazione, fu aggredito da due soggetti con il viso coperto da passamontagna. Questi lo minacciarono puntandogli un cacciavite alla gola e lo colpirono ad una coscia con uno dissuasore elettrico (c.d. taser), per poi sfilargli dal polso un orologio prezioso, una collanina in oro e la somma di 6.450 euro in contanti. Dopodiché lo fecero entrare in casa e, sempre minacciandolo con il cacciavite, gli chiesero dove fosse la cassaforte e le armi. Dal momento che il malcapitato non dava indicazioni, i due lo rinchiusero in un vano caldaia e poi fuggirono. La vittima riuscì a liberarsi passando dal tetto attraverso una botola. Gli immediati accertamenti dei carabinieri si sono da subito focalizzati su una donna, Giuliana Lomuscio, conosciuta dalla vittima in altre occasioni.
I successivi accertamenti svolti sul conto della donna e dei suoi contatti personali, hanno portato poi a stabilirne il ruolo nella rapina, ossia quello di “basista”, e ad individuare i due esecutori materiali.
L’indagine ha consentito di individuare i presunti autori di quattro furti avvenuti nel Canavese ed uno in Francia. Si sarebbero impossessati di orologi di marca, anelli da bigiotteria, di monili in oro e argento, contanti, liquori, sigari, fucili , carabine, e macchine fotografiche.
L’indagine è stata coordinata dal PM Alessandro Gallo della Procura di Ivrea.
Gen 25 2018
Furti in Piemonte e Francia, sgominata una banda italo-albanese
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