Intervista al Presidente Saitta sui temi del futuro del Canavese
Quali sono gli obiettivi da perseguire con la cabina di regia?
«La Cabina di Regia deve essere – dice il Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta – uno strumento per discutere, chiarire e condividere con tutte le parti sociali, amministrative e imprenditoriali la proposta che abbiamo fatto sulla bozza del Piano strategico. In particolare è importante costruire discussioni dedicate, particolareggiate per ampie aree tematiche e per gruppi di lavoro: la prima include tutte le attività legate a turismo, cultura e ambiente, che riunisce diversi problemi, la seconda tratta l’innovazione e la diversificazione del sistema produttivo, la terza la connettività materiale e immateriale, ossia tutte quelle parti riguardanti la logistica e l’organizzazione del territorio. L’innovazione sta proprio nel superare le modalità classiche di discussione, aprendo la partecipazione a quanti abbiano qualcosa da dire in merito, anche i privati fuori dalle istituzioni, mettendo così in moto un processo di intelligenze diverse ma tutte di qualità, magari originarie del Canavese. Entro giugno – dice il Presidente – saremo pronti per concludere, anche perché arriveranno i fondi strategici europei 2007-2013 e dobbiamo definire la nostra azione. Inoltre non bisogna dimenticare che il Piano è articolato in aree; dunque sono previsti una serie di incontri con gli amministratori per aree omogenee e la discussione non si terrà per sottosistemi di territori, bensì per temi, e relative soluzioni ai problemi. Perché il documento sia la sintesi delle azioni politiche che Provincia e Comuni devono assumere.»
Quanto sarà difficile arrivare a questa sintesi conclusiva, quali le impressioni dei primi incontri?
«Desiderio e volontà di seguire questa via si percepiscono. L’aspetto che è venuto fuori proprio in questi giorni è che vanno superate le discussioni generiche e i luoghi comuni; serve un impianto, un progetto che guardi al lungo futuro: ci sono intelligenze pronte, perché il Piano strategico alimenta politiche condivise, non solo di governo.»
In Canavese sono aperti molti temi importanti di discussione, tutti relativi a grandi opere: l’inceneritore, Mediapolis, il traforo di Monte Navale. Chi decide su queste opere? Quanto le decisioni devono essere condivise?
«Ci sono due livelli di decisione: quello politico e quello tecnico, relativo alla struttura della Provincia. L’inceneritore è, ad esempio, un tema tutto politico: ogni amministrazione comunale ha la titolarità per scegliere cosa fare sul proprio territorio. Ma ci sono dei momenti in cui si deve decidere e le scelte possono anche essere impopolari. Se le scelte sono relative alle valutazioni popolari si fa poco – aggiunge il presidente – E’ la politica che deve scegliere. La struttura tecnica deve invece dare rigore e garanzia a tutti circa i grandi progetti.»
Mario Damasio