Con il 49,7% dei voti il Comune di Cuorgnè sancisce la vittoria di Beppe Pezzetto
CUORGNÈ – È finita come sperava Beppe Pezzetto; anzi è finita decisamente meglio con un distacco di voti che nessuno poteva immaginare. La somma dei voti di Cavalot, Armanni e Novaria è di poco superiore a quella ottenuta da Pezzetto: che a sua volta ha quasi doppiato il Sindaco uscente.
Non se l’aspettava nemmeno lui.
Lunedì pomeriggio, nel quartier generale al primo piano dello stabile che un tempo ospitava il Cinema Perona, Beppe Pezzetto è un po’ stralunato; pacche sulle spalle, strette di mano, messaggi sms. Sotto è già festa e lo è da un pezzo. Da subito infatti si è profilata la vittoria betta. È bastato spogliare poche schede per capire l’andazzo: un risultato che sancisce la fine dell’era Cavalot e che consegna la città al nuovo Sindaco.
Un risultato schiacciante che non era nelle previsioni, almeno non in questi termini. Si poteva immaginare un testa a testa finale, i più pesssimisti di Cavalot potevano pensare ad una sconfitta per qualche punto. Ma non una perdita netta di un migliaio di voti rispetto alla passate elezioni del 2006.
In quella occasione Cavalot vinse su Errante per una settantina di voti. Ora anche il candidato che prosegue idealmente quella esperienza, Danilo Armanni, finisce la corsa con un passivo di circa 400 voti rispetto a cinque anni fa.
Tutti voti finiti alla lista di Pezzetto, “Cuorgnè in Movimento”. E di movimento, lunedì pomeriggio, ce n’era molto in città. Ed è continuato fino a sera. Caroselli di auto per circa un’ora, avanti e indietro con bagagliai aperti, finestrini abbassati: come per festeggiare la vittoria ai mondiali di calcio. Solo che al posto delle bandiere tricolori c’erano i manifesti di Beppe Pezzetto.
Poi in Comune dove nel frattempo erano arrivati anche gli altri candidati Sindaco.
Prima qualche neo consigliere comunale, poi i supporter, poi Pezzetto che viene preso a spalla da Fava e Iorio e portato all’interno dell’Ufficio Elettorale.
Il Sindaco uscente, Cavalot, parla del rispetto del giudizio degli elettori ma non manca di rimarcare come la campagna elettorale di Pezzetto sia stata all’insegna dell’investimento economico: «Magari abbiamo sbagliato qualcosa, ma certo questo è il risultato di essere stati sottoposti ad una campagna mediatica avversa negli ultimi tre anni.» Non è ancora certo che Cavalot rimanga in Consiglio Comunale a fare opposizione: «Potrei anche pensare alle dimissioni» dice. E qualche componente della lista di Cavalot preannuncia un futuro difficile per la città. «È un gruppo che non è pronto a governare.»
Intanto però l’entusiasmo per Pezzetto non diminuisce. Aumentano le persone nel cortile del Municipio e il neo Sindaco improvvisa un discorso ringraziando tutti. Il tifo ed i cori sono da stadio e dimostrano quanta voglia di cambiamento c’era in città. D’altronde anche il numero dei votanti, l’80%, indica una partecipazione popolare interessata. Che poi la vittoria di Pezzetto si sia basata sul marketing, sul programma elettorale, sulla campagna avversa nei confronti di Cavalot è un altro discorso. Lo stato attuale dice che l’entusiasmo c’è. Anche troppo, come scriviamo a parte in questa pagina.
Ora sta al Sindaco non disperderlo e dare contenuti ad un programma che non pareva certo irresistibile. Ora rimane il lavoro che attende Pezzetto ed i suoi nei prossimi cinque anni.
Occorrerà anche capire quale ruolo verrà dato anche al Consiglio Comunale. Perchè mentre Cavalot ricorda che chi governerà sarà comunque un avversario politico, Danilo Armanni appare certamente più morbido nei commenti. Parla di «un importante scossone dato alla città» e seppellisce con una stretta di mano con l’esponente di Sinistra e Libertà Santho Iorio tutte le polemiche dei giorni precedenti.
Pezzetto ha preso intanto confidenza con il Palazzo Comunale. Un incontro con i dipendenti e poi le prime pratiche: c’è da convocare il primo Consiglio Comunale con il giuramento del Sindaco e la presentazione della Giunta che nascerà dal confronto con il gruppo che ha sostenuto Pezzetto: sono quattro gli Assessori che in base alla nuova legge, potranno essere nominati.
Verosimilmente la convocazione del Consiglio Comunale sarà per la fine del mese.
In Consiglio Comunale per Cuorgnè in Movimento, siederanno oltre al Sindaco, anche Gian Luca Aimonino Ricauda, Sergio Colombatto, Giuseppe Costanzo, Mauro Fava, Laura Febbraro, Lino Giacoma Rosa, Silvia Leto, Sergio Orso, Davide Pieruccini, Carmelo Russo Testagrossa, Roberto Scotti (fuori Alessandra Bellino, Franco Camerlo, Santho Iorio, Dario Noascone e Patrizio Racco); per i Moderati Giancarlo Vacca Cavalot, Roberto Perotti e Davide Trettene; per Cuorgnè 150 Danilo Armanni e Filippo Errante. Nessun esponente invece della lista Tradizione e Sviluppo di Flavio Novaria.
Il risultato delle urne fotografa così il rinnovamento di Pezzetto: l’età media dei Consiglieri è di 50 anni e le donne entrate in Consiglio Comunale saranno appena due.
La festa va bene l’esagerazione no
Caro Sindaco,
innanzi tutti congratulazioni e buon lavoro.
Non sarà certamente una passeggiata governare Cuorgnè nei prossimi cinque anni.
Ma al di là dei programmi e delle cose da fare penso che alla città si debba offrire un modo di affrontare l’amministrazione serio e rigoroso, lontano dai festeggiamenti strombazzati di lunedì pomeriggio e lunedì sera. Certo una parte, non tutta, la città attendeva questo momento da tempo, ma alcuni cori sentiti nel palazzo Comunale non fanno onore ad un Sindaco del rinnovamento. Soprattutto se urlati anche da alcuni ragazzini minorenni, lontani dalla politica e dalla amministrazione. È una questione di rispetto, che va al di là dell’entusiasmo. Cori tipo “A lavorare!” rivolti al primo cittadino uscente non rendono merito al lavoro che Tu hai sempre “predicato” in questi tre mesi di campagna elettorale. Altri cori sono stati intonati ma non li riporto per decenza. Tanto eravamo tutti lì e li abbiamo sentiti tutti. Almeno chi ha voluto sentirli. E non vanno bene nemmeno alcuni insulti sotto la sede di un altro candidato a Sindaco. E le offese nei confronti di una giovane esponente esterna di una lista avversaria che si è sentita apostrofare in malo modo in piazza Martiri. Fare festa sì, ma “ubriacarsi” di festa certamente no!
Va bene l’entusiasmo, che in alcuni casi non può essere contenuto; ma alcuni atteggiamenti di lunedì cozzano con quel lavoro di rinascita e di ricostruzione del tessuto sociale della città per tante volte sottolineato, non solamente da Te, in questa campagna elettorale.
Altrimenti il rischio è che una città spaccata fino a pochi giorni fa continui ad esserlo per motivi differenti.
Questo il ruolo che Ti viene affidato; poi ci saranno le opere, i progetti, la strategia per i prossimi dieci anni; anche il ruolo di riferimento di Cuorgnè per i Comuni vicini. Ma prima vengono le persone.
Ma consentimi: l’inizio avrebbe potuto essere differente.
Mario Damasio
I candidati Consiglieri
Sergio Orso con le sue 262 preferenze è il candidato più votato alle elezioni di Cuorgnè. Precede di una manciata di voti i colleghi di lista Carmelo Risso Testagrossa (239) e Lino Giacoma Rosa (224). Tutti gli altri della lista sotto le 200 preferenze a cominciare da Roberto Scotti (193) e Giuseppe Costanzo (185).
Di rilievo, nonostante la sconfitta, i voti ottenuti dai due candidati della lista di Cavalot, Roberto Perotti e Davide Trettene che hanno ottenuto rispettivamente 202 e 197 voti). Lo stesso discorso vale per Filippo Errante della lista di Armanni (167 voti) e per la prima esclusa della stessa lista Alessandra Perri, con 108 preferenze).