Furti e rapine ai portavalori: 3 persone arrestate su ordine della Procura di Ivrea

Furti e rapine ai portavalori 3 persone arrestate su ordine della Procura di IvreaErano soliti partire dalla provincia di Reggio Emilia a bordo di veicoli intestati a prestanome per percorrere le autostrade del nord Italia, in particolare del Piemonte e
della Lombardia, al fine di intercettare, seguire e derubare furgoni portavalori impegnati nel quotidiano prelievo di denaro da istituti di credito o attività commerciali.
La banda, composta da persone di etnia rom della provincia emiliana, monitorava anche gli autocarri adibiti al trasporto di tabacchi lavorati che, dai centri di
smistamento della principale società di distribuzione di prodotti tabacco nell’Europa meridionale, avrebbero dovuto raggiungere i vari punti vendita dislocati sul
territorio ma che invece durante il tragitto venivano trafugati.
Le indagini, condotte dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale Piemonte e Valle d’Aosta di Torino, in collaborazione con la Polizia
Stradale di Novara e di Reggio Emilia, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea, hanno avuto origine da un furto verificatosi nel gennaio
di quest’anno di circa 200mila euro in denaro contante trafugato dal vano di carico di un furgone portavalori deputato al prelievo degli incassi di alcuni caselli
autostradali lungo l’autostrada A4 Torino-Milano. Il furto avveniva nel piazzale di pertinenza degli uffici della Società che gestisce quella tratta autostradale ad opera
di 2 persone travisate a bordo di un’autovettura fittiziamente intestata a una donna di nazionalità romena residente nel bolognese.
Sulla base del modus operandi adottato nella commissione dei furti, dei luoghi in cui questi si verificavano, e degli indizi emersi, gli agenti hanno focalizzato l’attenzione
sulla banda i cui componenti presentavano innumerevoli precedenti specifici.
L’indagine ha consentito di acquisire importanti elementi e di identificare i responsabili del furto e di altri episodi successivi, nonché di svelare il modus operandi
piuttosto singolare. Una volta messo a segno il colpo, infatti, utilizzando telefoni presi in prestito da ignari cittadini, ai quali chiedevano cortesemente di fare una
telefonata con il loro telefono, gli autori dei reati contattavano un soggetto di etnia sinti. A lui cedevano la refurtiva, nel caso dei furti di tabacchi, mentre in altre
circostanze, ad esempio in occasione del furto di ingenti quantità di denaro contante, l’uomo si occupava di riaccompagnare gli autori dei furti presso le rispettive
abitazioni, dato che le auto utilizzate per commettere i reati venivano abbandonante subito dopo averle completamente irrorate di ammoniaca al fine di cancellare tutte
le tracce.
Gli elementi di prova raccolti hanno consentito al P.M. di richiedere al G.I.P. del Tribunale di Ivrea l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 3
persone. Contestualmente venivano eseguite le perquisizioni domiciliari, che hanno consentito di sequestrare la somma di 2.780 euro in contanti ed altra
documentazione utile a suffragare l’ipotesi investigativa.

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