Si definivano soci di un’attività agricola dedita alla coltivazione della canapa tessile, meglio nota come marijuana “legale”, in realtà vendevano sostanza stupefacente al dettaglio che autoproducevano in un terreno situato nel torinese.
Sette persone sono state arrestate dagli agenti del commissariato Barriera Nizza per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, tutti cittadini italiani di età compresa tra i 35 ed i 40 anni. L’operazione ha portato al sequestro di oltre 63 chili di sostanza stupefacente.
L’attività d’indagine ha inizio la sera del 29 settembre quando, durante un servizio di pattuglia nell’area del quartiere San Salvario, gli operatori controllano in via Madama Cristina un soggetto, quarantunenne italiano, in sella ad una bicicletta. L’uomo, con precedenti per spaccio, viene trovato in possesso di una bustina di marijuana. La successiva perquisizione domiciliare permette il rinvenimento di circa mezzo chilo di marijuana e quasi 10mila euro in contanti, custoditi all’interno di una cassetta di sicurezza, insieme ad un bilancino di precisione.
Durante il controllo, il cellulare dell’uomo rivela un dettaglio inaspettato: tra le varie chat, dove si fanno espliciti riferimenti alla sua attività di pusher, emerge una foto raffigurante una serra agricola e tre soggetti con una busta di marijuana. Partono le indagini per indentificare i protagonisti nello scatto: un trentaduenne e un trentanovenne. Quando gli operatori perquisiscono le abitazioni in uso ad uno dei due, scoprono due serre artigianali: una di queste era montata in camera da letto e l’altra allestita all’interno di uno scatolone nascosto sotto al letto. Viene inoltre rinvenuta una cassa di legno contente un kit per la coltivazione di casalinga della marijuana – dai fertilizzanti agli opuscoli illustrativi – e una lista su cui erano stati trascritti nomi e cifre, presumibilmente promemoria dell’attività di compravendita. Ancora, 4800 euro in contanti e oltre 70 grammi di marijuana. Altri 630 grammi di marijuana e una quindicina di hashish nell’appartamento del trentanovenne.
Per i due scattano gli arresti domiciliari.
L’indagine prosegue, vengono individuati altri 4 “soci”. Uno di questi, un quarantenne italiano, viene fermato all’interno propria autovettura, mentre effettuava una consegna, con otto buste di marijuana per circa 2,5 kg. Presso l’abitazione vengono sequestrati altri 12 sacchetti di sostanza stupefacente, 5 piante di marijuana e 1060 euro in contanti; oltre 35 kg di marijuana, suddivise in 47 diverse confezioni, 130 grammi di hashish e a un piccola serra attrezzata vengono scovati in cantina. L’uomo, arrestato per il possesso di stupefacente, dichiara agli agenti di svolgere l’attività di coltivatore di canapa tessile.
Ulteriori accertamenti permettono di individuare a Collegno una serra di coltivazione nella disponibilità del quarantenne. Il gruppo viene colto proprio mentre lavorava le infiorescenze, oltre 20 kg di marijuana in fase di essiccazione. Altre piante verranno sequestrate in una serra in provincia di Torino. Le tre persone trovate nell’appartamento di Collegno vengono poste agli arresti domiciliari.
Dagli accertamenti svolti nessuna traccia della presunta attività di coltivazione di canapa tessile. Mancavano le certificazioni volte ad escludere la presenza di sostanza drogante, la documentazione che riconducesse i terreni all’azienda mentre non c’era mai stata emissione di fatture o prove di contatti con aziende nel settore tessile. I “soci” utilizzavano una chat Telegram “Vidal Pro Loco” per dividersi le consegne e individuare garage e magazzini per la coltivazione, lavorazione e lo stoccaggio di quella che altro non era che un’attività di produzione e spaccio di droga.
Ott 12 2020
Sgominata banda che riforniva lo spaccio a San Salvario 7 arresti e 63 kg. di droga sequestrata
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