Maltrattamenti: arrestati a Torino un maghrebino e un italiano

Maltrattamenti arrestati a Torino un maghrebino e un italiano“Mio marito mi picchia alla pancia, sono in gravidanza!”
“Ha picchiato anche i bambini!”
Queste le prime parole di aiuto che una cittadina straniera, maghrebina, rivolge sconvolta all’operatore del 112 NUE la sera del 7 maggio: il marito l’ha appena aggredita, in casa, noncurante dello stato interessante della donna.
“Sono al quarto mese” dice la vittima mentre, su consiglio dell’operatore radio, si rifugia in bagno e chiude a chiave la porta. Una telefonata di aiuto durata circa 10 minuti, il tempo necessario affinché la pattuglia della Squadra Volante raggiunga l’indirizzo di casa, nel quartiere Borgo Vittoria. I due bambini della coppia hanno intanto trovato rifugio nella camera da letto di mamma e papà, ma l’appartamento è piccolo e quando i poliziotti riescono a entrare, richiamati dalle grida della mamma che chiede aiuto, li trovano in lacrime. Solo allora la donna esce dal bagno, rassicurata dalla presenza in casa degli agenti, che portano il marito in un’altra stanza in modo tale che non possa più nuocerle. Il racconto della vittima è molto duro: è sposata da diversi anni e le violenze sono iniziate ben presto, già nel paese d’origine. Tornati in Italia, aveva accettato passivamente altre violenze e le minacce da parte del marito di farle perdere la cittadinanza in quanto priva di lavoro. L’uomo la minaccia addirittura di portarle via i figli e di ucciderla.
Quella sera, un banale scherzo della loro bimba piccola innesca una reazione spropositata del marito. Quando la mamma interviene a protezione della ragazzina, viene colpita proprio all’addome e poi afferrata per il collo. Con grande sforzo, la vittima riesce a divincolarsi e a prendere il telefono per chiamare il 118. Da qui la telefonata con l’operatore di polizia, che le indica di rifugiarsi all’interno del bagno in attesa dell’arrivo dei poliziotti e non la lascia sola un istante.
L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati in quanto commessi ai danni di donna in stato di gravidanza ed alla presenza di minori.
Un cittadino italiano di circa 50 anni è stato arrestato negli scorsi giorni da personale della Squadra Volante per atti persecutori; l’uomo, non accettando la separazione avvenuta alcuni mesi prima, ha infatti rintracciato la ex compagna presso l’abitazione dei genitori di lei e, dopo aver atteso che la stessa si affacciasse sul balcone, l’ha minacciata di morte. Le minacce sono avvenute anche alla presenza dei figli minori della coppia. Il soggetto, all’arrivo della pattuglia di polizia, si presentava in stato di ebbrezza e negava quanto appena fatto, nonostante vi fossero diversi testimoni. Gli accertamenti svolti hanno messo in luce una situazione di vessazioni ed ingiurie nei confronti della donna perdurante da anni, spesso anche alla presenza dei figli minori. In particolare, da quando la coppia si era divisa, le minacce di morte e l’ira dell’ex compagno avevano indotto la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita, facendola cadere in uno stato di ansia e paura costanti per lei e la sua famiglia. I poliziotti hanno pertanto tratto in arresto l’uomo per atti persecutori.

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