Nel territorio di area vasta della Provincia di Torino ci sono 315 Comuni a loro volta caratterizzati dalla presenza di numerosi “nuclei frazionali”. Le frazioni costituiscono nella maggioranza dei casi la principale testimonianza urbanistica della cultura contadina e agricola tipica di molte zone della regione Piemonte.
Sul tema è intervenuto in queste ore Franco Papotti, che ha presentato, quale primo firmatario, una mozione in Consiglio Provinciale in cui chiede l’impegno della Provincia a tutela e salvaguardia delle peculiarità dei nuclei frazionali.
«Ogni frazione – afferma Papotti – possiede una sua specificità euna sua peculiarità dovute alle varietà dei contesti ed alla morfologia dei territori su cui insiste che, unitamente alle sue caratteristiche storiche e architettoniche, la rendono di fatto “unica” pur tra le numerose frazioni dei comuni della provincia di Torino. Ogni nucleo frazionale riveste infatti particolare interesse perché è viva testimonianza della propria storia e delle proprie tradizioni e di fatto rappresenta una parte fondamentale della storia della nostra provincia: tutelando dunque le frazioni intese sia quali “nuclei urbanistici” peculiari sia quali centri di espressione di cultura e tradizione locali si tutelano in sostanza le radici della cultura contadina e agricola da sempre indissolubilmente legata alle sorti delle nostre terre»
E aggiunge: «Per queste ragioni ho dunque ritenuto opportuno presentare una proposta di mozione in Consiglio Provinciale in cui chiedo che la Provincia si impegni a porre in essere politiche urbanistiche che agevolino la tutela e il restauro conservativo degli edifici storici presenti nei nuclei frazionari e, contestualmente, si impegni a promuovere politiche culturali e turistiche che permettano alla cultura e alle tradizioni – conclude Papotti – rappresentate appunto dalle frazioni stesse, di essere valorizzate e riconosciute quale patrimonio culturale tipico delle nostre terre nell’ottica di promozione e di conservazione della storia, della tradizione e della cultura contadina e agricola che le nostre frazioni orgogliosamente rappresentano».