IVREA – Circa trecento persone hanno partecipato nel tardo pomeriggio di ieri, al presidio dal titolo “Non in mio nome”, con il quale associazioni, partiti politici e privati cittadini hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti del Ministro degli Interni sulla accoglienza dei migranti.
292 persone hanno sottoscritto una lettera aperta al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di Ivrea che verrà consegnata al primo cittadino da alcuni rappresentanti delle associazioni aderenti alla manifestazione quando il primo cittadino sarà disponibile ad incontrarli.
Il testo della lettera aperta:
I sottoscritti e le sottoscritte cittadini/e di Ivrea ed Eporediese
– fortemente preoccupati per la disumana politica di respingimento migranti dei quali si è reso tristemente protagonista il nostro Paese, in particolare per voce e azione del Ministro degli Interni;
– in nome dello storico e radicato carattere di Ivrea, città di accoglienza, multiculturalità, cooperazione sociale e civile, locale, nazionale e internazionale;
chiedono al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di Ivrea
– di riaffermare i diritti sanciti dalla nostra Costituzione chiedendo al Governo della Repubblica di non violare i principi dell’art. 2 che recita “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” e dell’art. 10 che afferma “… Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica …”;
– di chiedere agli Enti locali superiori, Città Metropolitana e Regione, di farsi portavoce verso il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica affinché giunga a completa, civile e regolare soluzione la vicenda dei migranti tenuti per dieci giorni sulla nave della Guardia Costiera Italiana Diciotti, la maggior dei quali sono richiedenti asilo provenienti dall’Eritrea;
– di chiedere agli stessi Enti di adoperarsi affinché simili vicende contrarie oltre che alla nostra Costituzione anche alla Convenzione europea dei diritti umani e alla Carta Universale dei Diritti Umani, non debbano più accadere;
– di farsi promotori presso le altre amministrazioni comunali dell’Eporediese affinché le rispettive Giunte e Consigli Comunali si facciano promotori di iniziative equivalenti;
– di rinnovare il progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Ivrea alla sua scadenza e di impegnarsi per il suo sviluppo, e di confermare l’impegno per gli accolti nei CAS del Consorzio InReTe, nell’ottica di una umana e civile convivenza e reciproco beneficio e scambio fra ospiti e ospitanti nel nostro territorio.
Le associazioni che hanno aderito:
ANPI, Acmos, Agathon, Albero della Speranza, Associazione Mastro Pietro, Associazione Rosse Torri, Centro Documentazione Pace, Centro Gandhi, CGIL Ivrea e Canavese, Circolo PD di Banchette Pavone, Circolo PD di Ivrea e Cascinette, Circolo Rifondazione Comunista Ivrea, Cooperativa Mary Poppins, Comunità del Castello di Albiano, Ecoredia, Equality APS, Fiom-Cgil Ivrea, Fondazione Benvenuti in Italia, Good Samaritan, Il sogno di Tsige, Libera Ivrea e Canavese, Legambiente Dora Baltea, Mdp Art. 1 Ivrea, MIR Ivrea, Osservatorio migranti, Potere al Popolo, Sinistra Italiana, ViviamoIvrea, ZAC!