«L’abbondanza informativa, offerta dal web, è preziosa ma occorre evitare che, con essa, si riduca il livello dell’approfondimento e la capacità di stimolare riflessioni. Insomma, evitare che ne derivi una forma di povertà critica o di rifiuto del confronto con le altrui opinioni. Questo è il compito di quella che chiamiamo libera stampa, che ricomprende, ovviamente, anche l’informazione radio, tv e digitale.
La dimensione digitale costituisce per molti aspetti un grande contributo all’unità del nostro paese.
Siamo tutti consapevoli che vi sono usi distorti e a volta allarmanti del web: Vi appaiono segni astiosi e toni da rissa, che rischiano di seminare nella società i bacilli della divisione, del pregiudizio e della partigianeria, della preconcetta ostilità che puntano a sottoporre i nostri concittadini a tensioni continue. Sta a chi opera nelle istituzioni politiche e nel giornalismo non farsi contagiare da questo virus ma contrastarlo, farne percepire a tutti i cittadini il grave danno per la convivenza e per ciascuno. Vi è il dovere di governare il linguaggio con il coraggio di contraddire opinioni diffuse. L’Italia non diventerà, non può diventare preda di quel che con grande efficacia descrive Manzoni nei Promessi sposi a proposito degli untori della peste: “Il buonsenso c’era, ma stava nascosto per paura del senso comune“.»
Sergio Mattarella: 26.7.2018 – Cerimonia del Ventaglio
Lug 27 2018
“Il buonsenso c’era, ma stava nascosto…”
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