TORINO – «Gli studi e le ricerche, se condotte con criteri scientifici e senza ipotesi pregiudiziali, stimolano a un confronto sereno e costruttivo, a conferma di quanto disse San Giovanni Paolo II, ovvero che ‘la Sindone è una costante provocazione per la scienza e l’intelligenza”. Lo ha detto ieri ‘Arcivescovo di Torino e Custode pontificio della Sindone, Monsignor Cesare Nosiglia, che ha commentato la ricerca dell’università di Liverpool secondo cui almeno la metà delle macchie di sangue del lino sarebbe falsa.
«Toccherà anche questa volta a scienziati e studiosi dibattere ed eventualmente contestare sul piano scientifico o sperimentale validità e solidità della ricerca» ha aggiunto Nosiglia.
«Tutto ciò però non inficia minimamente il significato spirituale e religioso della Sindone quale icona della passione e morte del Signore come l’ha definita l’insegnamento dei pontefici – conclude l’Arcivescovo – Nessuno può negare l’evidenza del fatto che contemplare la Sindone è come leggere le pagine di Vangelo che ci raccontano la passione e morte in croce del Figlio di Dio. Quindi la Sindone, che pure non è oggetto di fede, aiuta però la fede stessa perché apre il cuore di chi l’avvicina e la contempla a rendersi consapevole di ciò che è stata la passione di Gesù in croce e quindi di quell’amore più grande che lui ci ha dimostrato subendo terribili violenze fisiche e morali per la salvezza del mondo intero.»
Lug 18 2018
Nosiglia: “Sulla Sindone un confronto sereno e costruttivo”
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