TORINO – Risale a pochi mesi fa il sequestro di tonnellate di argento falso che ha visto coinvolti a vario titolo una quarantina di persone: una truffa per oltre 3 milioni di euro.
Ora la Guardia di Finanza di Torino, al temine di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo Piemontese, ha ricostruito l’intera filiera distributiva su tutto il territorio nazionale del falso metallo pregiato ed è in corso l‘iter per la definizione delle varie posizioni processuali.
I Finanzieri del Gruppo Torino, che hanno condotto le investigazioni, sono arrivati alla conclusione della vicenda segnalando all’Autorità Giudiziaria le 4 società con sedi in Torino, La Loggia, Grugliasco e nella Provincia di Asti, contestando loro la
responsabilità amministrativa degli enti derivante dalla commissione di un reato che prevede l’applicazione di sanzioni per oltre un milione di euro.
Svariate le conseguenze previste dalla legge a carico della società coinvolte nell’indagine, in conseguenza della frode in commercio: dalle sanzioni pecuniarie, alla confisca del profitto ottenuto, alla revoca delle licenze, sino al divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
I Baschi Verdi torinesi nel corso dell’operazione hanno smantellato l’intera organizzazione composta da una quarantina di persone coinvolte a vario titolo nella frode; oltre dieci le tonnellate di falso argento sequestrato tra cui 60.000 componenti d’arredo spacciati come argento ma composti in realtà da ferro, rame e nichel.
Nov 28 2017
Truffa del falso argento: sanzioni per oltre un milione di euro
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