TORINO – Il progetto di dotare il Piemonte del fascicolo sanitario elettronico (Fse) risale al 2008 con l’approvazione di una delibera cui la Regione ha dato attuazione nel 2013. La fase pilota di studio ha interessato un’area della provincia di Cuneo cui però è seguita una fase di stop del progetto. A partire dalla scorsa primavera la Giunta regionale ha dato nuovo impulso al piano, con l’obiettivo di digitalizzare gradualmente entro il prossimo triennio tutta la documentazione clinica personale e tutti i servizi a disposizione dei cittadini. Lo ha ricordato l’assessore alla Sanità Antonio Saitta nella seduta della quarta Commissione di lunedì 27 novembre, presieduta dal consigliere Domenico Ravetti, nel corso della quale è proseguita l’informativa in merito all’applicazione del Fse, la cui discussione era iniziata nella seduta del 6 novembre.
Si tratta senza dubbio, secondo gli uffici dell’Assessorato, di uno strumento innovativo, il cui scopo è tracciare la storia clinica del singolo paziente identificando i dati clinici sanitari e rendere disponibili tutte le informazioni e i documenti prodotti sul territorio regionale (referti, prescrizioni, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissioni e tutto ciò che descrive i trascorsi eventi clinici) da medici e operatori sanitari anche di strutture diverse (Asl, Aziende ospedaliere, medici di famiglia e pediatri). Il Fse costituisce una “piattaforma elettronica” che richiede notevoli investimenti legati sia alla sua architettura informatica di accesso sia alla concreta introduzione dei dati sanitari all’interno dei cosiddetti “cassetti informatici” (reposery) da rendere disponibili in un formato comune.
“Nei prossimi tre anni – ha dichiarato Saitta – intendiamo digitalizzare non solo tutta la documentazione clinica dei pazienti ma anche l’accesso ai servizi sanitari con un portale unico e un’app per smartphone e tablet. Trattandosi di un lavoro graduale, entro il 2018 contiamo di partire con i referti di laboratorio analisi e di anatomia patologica, le immagini radiologiche e altre prestazioni ambulatoriali, i verbali di pronto soccorso, delle prestazioni di emergenza urgenza e le lettere di dimissione ospedaliera. Puntiamo anche ad attivare le disponibilità delle prescrizioni farmaceutiche e specialistiche e gli esiti degli screening. Pensiamo sia utile che l’implementazione del Fse parta dai malati cronici e in generale dai cittadini più fragili, per cui il consumo di farmaci e la richiesta di prestazioni è più elevata con il duplice obbiettivo di offrire vantaggi ai pazienti e semplificare i processi della pubblica amministrazione”. Come la dematerializzazione dei buoni per la celiachia che, attraverso un accordo con farmacie e negozi specializzati, dalla seconda metà del prossimo anno saranno pagati e rimborsati virtualmente.
Nov 28 2017
Fascicolo sanitario: prosegue la sperimentazione
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