Da oltre un anno – scrivono Chiapetto, Raimondo, Zucco Chinà e Vittone – la maggioranza non convoca le Commissioni consiliari permanenti, preposte a discutere e ad istruire gli argomenti di maggior interesse dei cittadini rivarolesi, se non su richiesta specifica delle minoranze, richiesta che in qualche caso non è stata neppure soddisfatta. Se si escludono i Consigli comunali in cui si discutono argomenti legati al bilancio preventivo o consuntivo dell’ente e le materie legate a varianti del Piano regolatore, in cui per Regolamento non si possono presentare interrogazioni, anche le occasioni di confronto in sede di Consiglio comunale vengono ridotte al minimo.”
Pertanto i gruppi di opposizione (un quarto dei Consiglieri comunali), come previsto dal Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, hanno avanzato istanza al fine di ottenere un Consiglio straordinario.
Le molteplici interrogazioni presentate dai gruppi consiliari verteranno sulle materie più diverse: la viabilità dissestata, la scarsa manutenzione del verde pubblico e dell’arredo urbano, il destino della vecchia Scuola elementare di Via Roma, lo spostamento dei locali della Biblioteca comunale alla ex Pretura, il Regolamento sul gioco d’azzardo non ancora approvato, il ruolo ricoperto dal D.e.c. (Direttore esecutivo del Capitolato) nominato dal Consorzio canavesano ambiente per il controllo dell’azienda appaltatrice Tecknoservice e del servizio di raccolta rifiuti, il servizio “A tu per tu con l’ingegnere” istituito nei locali comunali, la manutenzione delle difese spondali del torrente Orco e la manutenzione della rete irrigua minore, il progetto di pedonalizzazione del centro storico, la fruizione reale del servizio di car pooling e bike sharing istituiti per una mobilità sostenibile, l’eventuale proposta transattiva di Unicredit leasing sul contenzioso con Rivarolo futura.
Concludono Chiapetto, Raimondo, Zucco Chinà e Vittone: “Dunque un Consiglio comunale tutto dedicato ai temi di cui spesso i cittadini ci chiedono conto e che abbiamo portato alla pubblica attenzione per dar voce alle loro richieste.“