IVREA – GUARDA IL VIDEO L’oggetto in discussione è lo stesso ma l’approccio alquanto diverso e se ci si aspettava una risposta di intesa globale su un impianto che non piace, quella stessa risposta, all’interno del Consiglio Comunale di Ivrea, proprio non si è vista. Si è visto invece il triste segnale di una politica che non vuol cambiare, che non prende posizione, che non si sforza di guardare oltre il proprio essere amministratore del Partito Democratico, quello che nel capoluogo eporediese ha vinto le elezioni. Non lo ha nascosto Francesco Comotto: “La mozione del Pd è scritta in un linguaggio che non esiste più ed è ora cari amici democratici – ha detto – che cambiate grammatica e sintassi e impariate a guardare con occhi nuovi.” Il vero problema infatti va ben oltre le ideologie politiche, non c’è colore quando ad essere a rischio è la salute del cittadino. Occorrerebbe concentrare l’attenzione su un indirizzo comune, perché il tema da affrontare è difficile.
Argomento in discussione il nuovo pirogassificatore a Borgofranco. In aula oltre una settantina le persone pronte a dire che non lo vogliono. Lo hanno fatto con gli striscioni perché in Consiglio a parlare possono essere solo il Sindaco, i Consiglieri, il Presidente, ma il pubblico no, non può farlo. Per loro ci sarà tempo questa sera, in una seduta aperta, proprio a Borgofranco.
Ieri cittadini e rappresentanti di comitati, sono stati più volte richiamati all’ordine dal Presidente del Consiglio Elisabetta Ballurio, hanno applaudito e fischiato, e alla fine della votazione sono volati gli insulti verso quella parte politica che non ha saputo esprimere un parere secco, un sì o un no, galleggiando sull’onda di quella paventata democrazia che tanto democratica non è, mostrando incongruenze e inadeguate prese di posizione.
Difficile sintetizzare la cronaca della serata.
Tre le mozioni presentate: una dal Consigliere Pierre Blasotta del Movimento 5 stelle, una dal Consigliere Francesco Comotto di Viviamo Ivrea, una dal Consigliere Fabrizio Dulla del Partito Democratico; poi la decisione di Blasotta e Comotto di presentare un documento condiviso che riunisse le due mozioni con allegata la delibera dettagliata e documentata, già approvata nei Consigli di altri 8 Comuni del territorio. Il Pd, invece, se l’è giocata al suo interno tenendo per sè quel documento a firma del capogruppo di maggioranza, che di lì a poco sarebbe stato modificato apportando le due integrazioni proposte dal Sindaco Carlo Della Pepa; e non è mancato neppure un pizzico di presunzione. “Abbiamo cercato di analizzare la situazione sotto diversi aspetti e provare nel nostro piccolo a cercare di dipanare la matassa” ha commentato il Consigliere Dulla, che ha parlato della necessità di chiarire quali siano i rapporti di competenza amministrativa sul tema che rispetto all’approvazione del progetto è in capo alla Provincia di Torino, senza farsi sfuggire l’occasione di lanciare una sottile frecciatina ad una Regione Piemonte, governata dal centro-destra, che ha competenza sui rifiuti speciali non inseriti nel Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti, commentando a riguardo: “Come gruppo rileviamo un ritardo nella disciplina di dettaglio di trattamento degli stessi”, per poi giungere a parlare dei rapporti di competenza urbanistica legati al Comune ospitante l’impianto in un’area a vocazione industriale. Ma il problema non è il puntare il dito contro un avversario politico, il problema, ha ripetuto più volte Francesco Comotto, “sta nel decidere da che parte stare: quella della salute dei cittadini o quella degli interessi privati”. Nella sua mozione il Pd impegna Sindaco e Giunta a farsi promotore presso Provincia e Regione affinchè vengano attuate tutte le misure atte a garantire un accurato monitoraggio, di istituire un centro permanente di controllo sulla qualità dell’aria, di perseguire una politica di pianificazione e progettazione complessiva nella gestione dei rifiuti, di continuare a perseguire la politica di valorizzazione del territorio fino ad oggi intrapresa, di perseguire forme di cooperazione, condivisione e sviluppo di una politica territoriale tra gli enti e le comunità locali. “È compito di un politico esprimersi sulla validità dell’impianto complessivo che noi riteniamo negativo – ha aggiunto Dulla – e valutare lo sviluppo complessivo di tali impianti rispetto ad un progetto di sviluppo territoriale del Canavese che punta sulla valorizzazione dell’ambiente.” Ma se lo ritengono negativo di che cosa si sta discutendo? Posizione netta è stata presa anche dal Consigliere Blasotta che ha definito la mozione del Pd “inopportuna”. Di fatto Blasotta ha evidenziato come le mozioni approvate in Canavese siano nate da un’affermazione dell’Assessore Provinciale Ronco che chiedeva di far esprimere i Sindaci sul pirogassificatore e di fermare la sperimentazione in caso di parere politico contrario degli stessi. “Questa mozione è ad oggi fuori tema – ha continuato il capogruppo del Movimento Cinque Stelle – Ci è stato chiesto di esprimere un sì o un no rispetto alla questione. Altra problematica è legata al fatto che il Comune di Ivrea anche se non ha competenza da un punto di vista legislativo su Borgofranco, è area di confine. Occorre puntare sulla prevenzione piuttosto che pensare a future conseguenze e impedire la realizzazione dell’impianto. Poi c’è la serietà della ditta. La stessa Provincia ha evidenziato come la documentazione presentata fosse carente nei contenuti tecnici, dati e risultati finali, ma la ditta ha bypassato il problema passando l’impianto come sperimentale.”
E non si è fermato il Consigliere Comotto: “C’è stato un tempo per ascoltare e un tempo per decidere. C’è gente tra noi preparata che da anni affronta e si batte su questi temi; si tratta di essere responsabili, coscienti, coerenti.” Poi spazio a tutta una serie di incongruenze in riferimento alla mozione presentata da Dulla che parla di preoccupazione ma anche di pareri difformi dati dalla lettura scientifica in riferimento alla potenziale nocività di emissioni di questo tipo di impianti “Di quali pareri stiamo parlando se si tratta di una sperimentazione? – ha replicato Comotto – Non avete mai sentito parlare del principio di precauzione? Chiedete inoltre di perseguire una politica di pianificazione e progettazione complessiva nella gestione dei rifiuti, ammettendo in tal modo di non averla; avete vostri uomini nella Scs, nel Cca, in Provincia, Regione. Cosa aspettiamo? Scriviamole insieme queste politiche. L’Assessore Ronco in un comunicato stampa dice di aver ricevuto dai Sindaci un protocollo d’intesa territoriale quale preambolo di una sorta di piano strategico del territorio dell’Alto Canavese. Ma di cosa sta parlando? Mi preoccupa delegare funzioni ad una Provincia che non sa nemmeno dove siamo situati e che non siamo in Alto Canavese. Nella mozione parlate di perseguire un’attività di riduzione dei rifiuti, ma sapete che i pirogassificatori funzionano bene solo se sono a ciclo continuo? Nella vostra mozione chiedete di perseguire forme di cooperazione, condivisione e sviluppo di una politica territoriale tra enti e comunità locali. Ci chiediamo perché allora non vogliate adottare una delibera esaustiva, ben scritta, documentata, seria, approvata già da altri 8 comuni, che chiede di esprimere un parere politico contrario a tutti i metodi di trattamento dei rifiuti che comportano l’emissione di inquinanti, aggravano le condizioni della qualità dell’aria, quali l’incenerimento, il co-incenerimento e la pirogassificazione. Ci sono giunte di centro-destra, centro-sinistra, liste civiche di cittadini che hanno deliberato un buon documento e questo dimostra come si possono fare politiche serie dal basso.”
Per Tognoli la necessità di fare chiarezza sulla partecipazione. “Fate un passo avanti e non accontentatevi del comitato, ma create liste libere di cittadini che seguano i Consigli Comunali per conoscere in tempo reale ciò che capita sul territorio.” Gilardini ha parlato invece di uno spettacolo da parte delle istituzioni “indecoroso” con una Provincia che dà parere favorevole all’inceneritore per poi fare un passo indietro se si fa “casino.“ “Basta recitare parti di una commedia a seconda di chi ci si trova davanti – ha detto – Occorre maggiore serietà. Non ritengo però che Ivrea possa incidere con una decisione presa di fronte a tanti dubbi, su entrambi i versanti, per questo mi asterrò dal voto.”
Un voto che si è concluso a favore della mozione del Pd che come detto ha accolto al suo interno l’integrazione del primo cittadino. “Il gruppo accetta gli emendamenti presentati dal Sindaco senza la necessità di mettere la mozione ai voti” ha commentato il consigliere Dulla. Ma è corretto? Esistono un Segretario ed un Presidente del Consiglio che dovrebbero almeno far rispettare la forma. Bella democrazia, ma in fondo poco importa, per tutto il partito va bene così. Con meno entusiasmo invece hanno accettato il comportamento dei cittadini a cui, bocciata la mozione presentata da Comotto e Blasotta, è stato “ordinato” il silenzio, suonato il campanellino, sono state chiamate le forze dell’ordine. Al presidente, al Sindaco, alla sua giunta, a chi poteva dare un segnale forte e non lo ha fatto sono volati gli insulti: “Vergogna…non avete una coscienza… siete schiavi degli imprenditori…Pecore che non siete altro.”
Karen Orfanelli
Nov 26 2013
“No Piro!” I cittadini in Consiglio Comunale a Ivrea
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