TORINO – Con l’arrivo dell’autunno si è conclusa la prima stagione di campo relativa al progetto Life+Bioaquae, promosso dal Parco Nazionale Gran Paradiso con il contributo dello strumento finanziario Life dell’Unione Europea, per la salvaguardia dei laghi alpini dell’area protetta. I primi soddisfacenti risultati del lavoro danno una buona prospettiva sul futuro ripristino degli ecosistemi lacustri di alta quota.
Una delle tre azioni previste dal progetto Bioaquae è l’eradicazione del Salmerino di fonte, specie introdotta proveniente dal Nord America, che con la sua azione predatoria ha fortemente compromesso la biodiversità dei laghi alpini. I ricercatori hanno posizionato decine di reti da pesca in ognuno dei quattro laghi interessati dall’azione di conservazione ed in più di tre mesi di pesca ininterrotta sono stati catturati circa 8000 pesci. Di questi parte sono stati regalati a ricoveri per anziani presenti nelle valli del Parco, altri sono stoccati per il nutrimento delle lontre che saranno ospitate nel Centro per la conservazione dei corsi d’acqua in Valsavarenche.
I risultati raggiunti dalle operazioni di eradicazione indicano che il lavoro ed i metodi di cattura adoperati funzionano bene, e proseguiranno anche nei prossimi anni. Grazie a queste operazioni si notano già alcuni timidi ma importanti segnali di ripristino degli ecosistemi. Al lago Dres in valle Orco volano decine di libellule e alcune Daphnie (un minuscolo crostaceo) nuotano già nella zona pelagica; al lago Nero in Valsavarenche sono stati trovati per la prima volta alcuni ditiscidi (dei piccoli coleotteri nuotatori) e al lago Djouan, nella stessa valle, le rane sono tornate abbondanti e alcuni tricotteri (piccoli insetti) sono riusciti a sopravvivere.
Il progetto è ancora giovane, la durata prevista è di cinque anni, ma il ritorno di alcuni degli abitanti naturali dei laghi alpini è un segnale importante che dà entusiasmo e conferma l’importanza di questa azione. Nel lungo inverno alpino le reti rimarranno sotto la superficie gelata dei laghi proseguendo il loro lento lavoro di cattura mentre i ricercatori si occuperanno delle analisi in laboratorio dei campioni raccolti. Nella primavera 2014 ripartirà la stagione di eradicazione, dalla quale si spera avremo ulteriori conferme dell’efficacia di questa azione.
Le altre azioni principali del progetto, oltre all’eradicazione del Salmerino, prevedono interventi di conservazione a favore della Trota marmorata in tre diversi corsi d’acqua nell’area protetta ed il miglioramento della qualità degli habitat acquatici d’alta quota, con l’applicazione di tecniche più eco-compatibili rispetto a quanto già previsto per legge, nel trattamento degli scarichi di strutture come rifugi ed alpeggi.
Il programma Life+ co-finanzia progetti relativi a tematiche ambientali, in questo caso legati a natura e biodiversità, che siano di interesse europeo e che contribuiscano a migliorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat in pericolo.
Nov 08 2013
Il progetto per la salvaguardia degli ecosistemi acquatici alpini nel Gran Paradiso
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