‘Ndrangheta: il Comune di Chivasso si costituisce parte civile nel processo “Colpo di coda”

CHIVASSO – Dopo il processo “Minotauro”, la Città di Chivasso si costituisce parte civile anche nel processo “Colpo di Coda”.
Con atto deliberativo della Giunta Municipale, l’Amministrazione comunale ha deciso di costituirsi parte civile, nel procedimento nei confronti di Benedetto Massimo, Benedetto Walter, Caglioti Giuseppe Vincenzo, Cavallaro Bruno, Cavallaro Ferdinando, Cavallaro Salvatore, D’Amico Antonino, D’Amico Giuseppe, Dominello Michele, Dominello Salvatore, Fotia Antonino, Gallone Beniamino, Lomonaco Gaetano, Maiolo Mario Tonino, Maiolo Pasquale, Marino Antonino, Marino Nicola e Marino Pietro, tutti imputati rinviati a giudizio il 13 maggio 2013 per associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta.
Nell’atto di costituzione di parte civile, trasmesso al Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino, dall’avvocato del Comune di Chivasso Fabrizio Mossetti, sono elencate le motivazioni per cui la Città di Chivasso si ritiene danneggiata dall’attività criminosa posta in essere da questa organizzazione che agiva in particolare a Chivasso e Livorno Ferraris.
Tra le argomentazioni contenute nel documento si fa riferimento ai reati commessi contro le persone ed il patrimonio, l’acquisizione diretta e indiretta di attività economiche nei più svariati settori anche mediante l’utilizzo di risorse provenienti attività illegali. L’illecita influenza sul libero esercizio del diritto di voto dei cittadini, finalizzata a convogliare voti su candidati vicini all’associazione delittuosa in cambio di future utilità, come ad esempio appalti pubblici e privati.
Si sottolinea come la presenza e l’influenza dell’associazione criminosa ha fortemente leso la credibilità e il prestigio del Comune di Chivasso, come entità amministrativa e come comunità economica territoriale, in quanto le condotte degli imputati hanno compresso e sviato gli interessi pubblici propri dell’ente e tutelati dalla Costituzione.
«La conseguenza della negativa influenza e della lesione all’immagine dell’ente pubblico – scrive l’avvocato Mossetti – è stata tanto quella di estromettere e marginalizzare dalla vita sociale ed economica le attività sane e legali presenti nel territorio, quanto quella di impedire che nuove attività proposte da imprenditori esterni potessero insediarsi o svilupparsi nel territorio comunale. Ciò con dirette ricadute economiche sulla capacità impositiva da parte del Comune e sulle risorse economiche per esso disponibili.»
Nell’udienza di ieri mattina il Gup ha respinto tutte le eccezioni sollevate dalle difese sulla costituzione di parte civile del Comune di Chivasso e ha ammesso la costituzione nei confronti di tutti gli imputati.
Con la costituzione di parte civile, il Comune intende ottenere il risarcimento dei danni materiali, funzionali, di immagine e morali subiti.
L’udienza preliminare proseguirà il 21 giugno 2013.

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