Il “Paniere” dei Prodotti Tipici diventa un’associazione

TORINO – Venerdì 31 maggio, alle 10.30, nella Sala Stemmi della sede di corso Inghilterra 7 della Provincia di Torino, le 32 associazioni che riuniscono i produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino si riuniranno per costituire un’associazione di secondo livello. L’associazione avrà un Comitato direttivo, composto dagli agricoltori e dagli artigiani del settore agroalimentare che rappresentano le categorie merceologiche presenti nel Paniere: ortaggi, frutta, liquori e vini, miele-dolci-menta, prodotti da forno, pesci e salumi, formaggi.
Secondo l’Assessore provinciale all’Agricoltura e al Turismo, Marco Balagna, «la nuova Associazione del Paniere sarà  il braccio operativo di cui i produttori sentivano il bisogno. Consentirà di organizzare la presenza delle aziende associate sui mercati e di promuovere in maniera coordinata le iniziative di valorizzazione delle specialità inserite nel Paniere, in un momento in cui le risorse per la comunicazione e la promozione, sia pubbliche che private, sono sempre più esigue e quindi preziose.»
Storia e numeri
Il progetto del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino è stato varato nel 2001, per mettere insieme energie, saperi e potenzialità economiche. E’ un obiettivo che la Provincia continua a perseguire anche in questo mandato amministrativo, per valorizzare le risorse turistiche ed enogastronomiche del nostro territorio e per dare il giusto rilievo alle sue eccellenze. «Fare sistema: è stato ed è tuttora questo l’imperativo alla base del progetto, che, dopo aver censito le eccellenze, ora cammina con le proprie gambe, avendo aperto la strada ad una filiera produttiva economicamente sostenibile – sottolinea l’Assessore Balagna – Il “Paniere” è diventato in dodici anni una delle grandi risorse turistiche della nostra provincia: una risorsa di cui non abbiamo ancora esplorato appieno le possibilità.» Il legame tra produttori, prodotti e territori si è rafforzato, dimostrando che le tipicità agricole ed enogastronomiche non nascevano dal nulla, ma avevano una storia, un retroterra sociale e culturale vivo e vero. «Abbiamo avvicinato ed interessato ai nostri prodotti decine di migliaia di consumatori – ricorda l’Assessore provinciale all’Agricoltura e al Turismo – grazie ai banchi allestiti nelle fiere e nelle sagre, al mercato coperto di Porta Palazzo, a Eataly, al progetto Agrico/Ultura nell’ex Foro Boario di Moncalieri e ai farmer’s markets sparsi un po’ in tutta la provincia. A tutti abbiamo spiegato che i nostri non sono prodotti costruiti a tavolino dai maghi del marketing: sono quello che la tradizione ci ha tramandato e che gli agricoltori e gli artigiani dell’agroalimentare del XXI secolo sanno continuamente valorizzare e reinventare.» La grande scommessa e la grande occasione promozionale per il Paniere la Provincia se l’era giocata con le Olimpiadi: essere fornitori ufficiali del Comitato Organizzatore, avere punti-immagine nei siti di gara e produttori presenti nelle immediate vicinanze ha avuto un grande significato. La presenza del Paniere nei siti di gara ha dimostrato agli sportivi e ai turisti che erano venuti a vedere le gare olimpiche che erano entrati in un territorio ricco di tradizioni, anche e soprattutto enogastronomiche; un territorio orgoglioso di raccontare a tutti quelle tradizioni, facendo, ad esempio, assaggiare i sapori che derivano dai saperi secolari dei contadini e degli artigiani dell’agroalimentare. «Oggi sembra banale – ricorda Balagna – ma dodici anni fa anni fa sembrava quasi impossibile riuscire a mettere in rete saperi, sapori ed esperienze di tutela e valorizzazione in stretta collaborazione tra Enti pubblici, associazioni di produttori ed imprenditori privati.
Per ognuna delle 32 specialità agricole ed enogastronomiche certificate e controllate che fanno parte attualmente del Paniere esiste già oggi un Consorzio o un’associazione di produttori, che si sono impegnati a seguire un rigoroso disciplinare produttivo: chi non rispetta le regole e mette in qualche modo a rischio la tipicità dei prodotti viene escluso dal Consorzio. I produttori sanno bene che solo la qualità consente loro di valorizzare le materie prime ed il delicato lavoro di conservazione e trasformazione. Sottolinea l’Assessore Balagna – Oltre che come marchio-ombrello di qualità, il Paniere si è affermato come metodo di ricerca, scoperta e modello di promozione commerciale dei tesori enogastronomici di qualità. Possiamo contare (ma sono dati in continua evoluzione) su oltre 1000 produttori, una ventina di punti vendita e oltre 70 ristoranti fedelissimi al Paniere, perché la vetrofania con il marchio che espongono è la garanzia per i consumatori di poter acquistare e degustare i sapori e le specialità locali. »
Il futuro del “Paniere” sarà all’insegna di una sempre maggiore educazione e consapevolezza dei consumatori sulla necessità di mettere in tavola la qualità che il territorio sa esprimere. «Abbiamo al vaglio altre richieste di inserimento di prodotti nel Paniere, provenienti da tutta la provincia. – spiega l’Assessore Balagna – Significa che il volano promozionale e commerciale del marchio ha funzionato e che non si è smarrito, ma semmai approfondito, il legame territorio-prodotto. Ma il Paniere non è un traguardo acquisito una volta per tutte. Semmai è un punto di partenza, una metodologia di lavoro, che ha consentito alla Provincia di Torino di vedere approvato dall’Unione Europea un progetto che ha partecipato ad un bando per la valorizzazione dei prodotti locali. Il progetto consente di sostenere la produzione e distribuzione di quelle specialità e di quei prodotti che non dispongono di tutti i requisiti per essere ammessi nel Paniere. Vi sono, ad esempio, prodotti che non sono patrimonio esclusivo della nostra provincia, ma che sono comunque parte integrante delle tradizioni agricole ed enogastronomiche locali: ad essi e a chi li produce potremo offrire il sostegno e la visibilità che meritano.»

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