Giro d’Italia: “Una passione che unisce sport e territorio”

L’impegno è incominciato due anni fa, con la partenza del Giro del 150° dell’Unità nazionale da Torino. Prima timidamente, poi con sempre maggiore convinzione: il Giro d’Italia, per la prima volta nella sua storia avrebbe finalmente potuto far Tappa ad Ivrea, la capitale del Canavese. E così è stato.
La passione e la consapevolezza della portata dell’avvenimento le molle che hanno spinto la nostra iniziativa. La passione è quella dei tantissimi che si incontrano sulle strade canavesane intenti a pedalare con qualsiasi condizione atmosferica,  la passione è anche quella di chi non pedala ma segue e trova nel ciclismo il suo sport preferito ed affolla i bordi delle strade ogni volta che la carovana del Giro passa nelle sue vicinanze, che è la stessa da nord a sud, che accende l’entusiasmo per le imprese del proprio campione, che oggi si rintraccia facilmente anche sui moderni mezzi di comunicazione mediatica come Facebook. La passione è anche quella di chi dedica tanta parte del suo tempo a mantenere in vita società o strutture che sono un punto di riferimento per i ragazzi ed i giovani che ancora hanno voglia di cimentarsi con lo sport del ciclismo.
Poi la consapevolezza che i riflettori accesi sull’arrivo del Giro sarebbero stati il più grande spot di promozione del territorio che si possa mettere in campo: la diretta televisiva in oltre 160 paesi del mondo un’opportunità da non perdere, un’occasione per inviare al mondo un messaggio di promozione delle nostre eccellenze.
È nata una tappa che attraversa il Canavese, terra di campioni a partire da Brunero, a Balmamion, Filippi, Boni,
Oggi stiamo lavorando perché questo avvenga. Come Comitato di Tappa stiamo mettendo a punto un programma di manifestazioni di avvicinamento all’evento, che riguardano principalmente Ivrea, ma l’entusiasmo sta contaminando anche altre realtà e numerose iniziative stanno nascendo lungo il percorso della tappa.
Un’occasione per dare corpo a intenzioni latenti che hanno trovato nell’arrivo del Giro lo stimolo per concretizzarsi, come la pubblicazione della storia del ciclismo canavesano attraverso le figure dei sui interpreti nel tempo, ad opera del calusiese Tiziano Passera. Un’occasione, inoltre, per inviare messaggi di sensibilizzazione ai giovani sul rispetto delle regole nello sport.
Ma stiamo soprattutto lavorando perché l’immagine del Canavese che verrà trasmessa nel mondo sia la migliore possibile, con dentro il sogno di rinnovarla l’anno prossimo, magari con un arrivo al mitico Colle del Nivolè.
Luigi Sergio Ricca
Presidente Comitato Promotore Tappa

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