Asa: ad aprile la cassa integrazione; i Sindacati chiedono la modifica dell’accordo

CASTELLAMONTE – La procedura ha inviato ai Sindacati una bozza di accordo per la cassa integrazione in deroga di circa una novantina di lavoratori.
«Non firmeremo quest’accordo – hanno spiegato i Sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Fiadel questa mattina ai lavoratori durante un’assemblea – se non verranno apportate alcune modifiche. Nella bozza si parla di “cassa integrazione fissa per sei mesi”, noi vogliamo che venga scritto non “fissa” ma a rotazione. Inoltre – ha proseguito Francesco Tutone, Cisl – vogliamo inserire la calendarizzazione di un incontro mensile, che potrà essere convocato da una delle parti, per verificare la correttezza della cassa integrazione.»
Una riunione che è durata più di due ore, dove, al termine del riepilogo sulla situazione, sono stati vagliati i diversi punti. Molti lavoratori hanno sollevato la preoccupazione su come verrà gestita la cassa integrazione.
«Non si tratta di aprire una nuova richiesta di cassa integrazione – ha puntualizzato Luca Cortese, Uil – ma di riattivarla, in quanto era già aperta ma non utilizzata dalla procedura. Il problema sarà la copertura, in quanto in fondi disponibili potrebbero terminare già a giugno.»
La procedura intende far partire la Cassa integrazione dal 2 aprile, ma, con ogni probabilità, per motivi burocratici e, poiché gli elenchi non sono ancora stati stilati, slitterà all’8 aprile.
«Ci è stato chiesto di individuare i criteri da utilizzare nella scelta delle persone – hanno proseguito i Sindacati – ma noi ci siamo rifiutati, perché temiamo che questi criteri potranno essere utilizzati dall’azienda entrante, per licenziare. Ora riproporremo l’accordo con le modifiche. La procedura ci ha riuniti al tavolo per farci una gentilezza, con loro non ci può essere una contrattazione, cosa che invece avverrà con l’azienda che subentrerà, quindi c’è da sperare che tenga conto della nostra proposta. Sicuramente, come ci ha detto Goffi, le persone da mettere in cassa integrazione verranno scelte sulla base di tre principi fondamentali, che anche noi sosteniamo: eventuali figli a carico, l’anzianità di servizio e la fungibilità, in quanto le attività vanno portate avanti, quindi sarà necessario optare per una scelta che garantisca il servizio. Intanto nell’accordo siamo riusciti a far inserire numericamente tutti i dipendenti, in modo che non venga già effettuata una selezione per eliminare gli esuberi. Per ottenere dal Ministero – hanno proseguito i Sindacati – l’autorizzazione a proseguire con l’attività fino al pronunciamento del Tar Piemonte, la procedura ha bisogno di presentare un accordo firmato. Il Tar potrà decidere in favore di San Germano, potrà riaprire la gara chiedendo che venga valutata anche l’offerta di Teknoservice oppure potrà decidere di annullare il bando. Allora saranno guai, perché a quel punto si rischierebbe il fallimento.»
I Sindacati hanno concluso impegnandosi, unitariamente, a vigilare su eventuali comportamenti scorretti dei singoli lavoratori, durante la cassa integrazione (se verrà scelta quella a rotazione), come ad esempio coloro che si mettono in mutua per saltare il turno di cassa, oppure ore di straordinario per coprire il lavoro degli assenti.

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