Approvata la nuova legge urbanistica regionale

TORINO – “Sono molto soddisfatto, perché si tratta di una riforma molto importante, soprattutto dal punto di vista della sburocratizzazione della macchina regionale. Si tratta inoltre di un’altra promessa elettorale mantenuta. Seguiremo da vicino l’impatto sul sistema di questa riforma attesa da tempo dagli enti locali”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Cota, dopo l’approvazione della nuova legge urbanistica avvenuta ieri pomeriggio in Consiglio regionale con 31 voti favorevoli, 6 contrari e 14 astenuti. La discussione della nuova legge era stata avviata nel luglio 2012. Ad illustrare il provvedimento i relatori di maggioranza Franco Maria Botta (Fratelli d’Italia) e di minoranza Aldo Reschigna (Pd), Davide Bono (M5S) e Andrea Stara (Insieme per Bresso).
Il testo, che aggiorna e modifica “la legge Astengo”, prevede una sostanziale semplificazione con  l’eliminazione delle procedure superate dal quadro normativo nazionale e regionale. Disciplina, contenendole, le tempistiche e amplia l’attenzione sulle problematiche paesaggistiche e ambientali, introducendo anche nuovi strumenti e nuove pratiche. Per rendere efficace il governo del territorio la normativa persegue inoltre il coordinamento fra norme urbanistiche, ambientali e idrogeologiche.
Le dichiarazioni di voto
“Grazie a questo strumento si adegua il quadro normativo alle mutate esigenze del territorio”, ha affermato il consigliere Antonello Angeleri (Lega Nord). “Riduciamo la burocrazia e puntiamo a una responsabilizzazione degli enti locali che condurrà a una riduzione dei tempi di approvazione degli strumenti urbanistici. Un risultato che sicuramente aiuterà il rilancio economico”.
Il presidente del Pd, Aldo Reschigna, esprimendo l’astensione dal voto del suo gruppo ha sottolineato che “permangono ancora motivi di contrarietà. Sarebbe stato importante non limitarsi alla manutenzione dell’esistente ma che si affrontasse il governo del territorio adottando uno strumento più ampio”.
“Oggi si compie un percorso importante, che sostituisce una legge che dal 1977 è stata riferimento normativo per i Comuni e le categorie economiche”, è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Maria Botta. “Il Piemonte è interessato da grandissimi numeri nell’urbanistica e questa è una legge di grandissima portata e di grande incidenza sul territorio. Ora abbiamo un quadro di riferimento normativo aggiornato e viene confermato il ruolo centrale del piano regolatore, che deve nascere su proposta dei Comuni”.
Secondo il presidente Idv, Andrea Buquicchio, la maggioranza ha fornito risposte timide e insufficienti sia sul fronte del fermare il consumo del suolo sia per quanto riguarda il governo partecipato del territorio.
“Una buona parte delle nostre proposte emendative è stata accolta e ha permesso di limitare la pericolosità che il provvedimento avrebbe potuto avere in fase attuativa”, ha affermato Davide Bono, presidente M5S. “L’obiettivo di introdurre e generalizzare l’uso delle conferenze di copianificazione è stato centrato dalle legge, mentre per partecipazione e sostenibilità si poteva fare di più”.
“Con questo provvedimento è stato fatto un passo avanti in direzione della semplificazione, che non potrà che far bene alla regione”, ha commentato il capogruppo della Lega Nord Mario Carossa. “Si è trattato di un iter lungo, cominciato nel 2011, e proseguito con l’approvazione di diversi emendamenti importanti proposti dalla minoranza. Si è manifestato un buon spirito di discussione, con la capacità di confrontarsi realmente sui problemi”.
Al dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Monica Cerutti (Sel), Giovanni Negro (Udc), Fabrizio Biolé (Misto), Eleonora Artesio (Fds).

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