PONT – Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale che si è tenuto ieri sera a Pont, c’era l’adesione all’Unione dei Comuni. La scelta espressa dal Consigliere di Opposizione Massimo Motto, per altro condivisa, dall’intero Consiglio Comunale, è stata di non aderire all’Unione, alla quale, al momento, hanno aderito soltanto quattro comuni su undici (Locana, Sparone, Alpette e Ribordone).
«Il Governo e la nostra Regione – ha commentato Motto nella dichiarazione di voto – hanno messo i comuni montani di fronte ad una difficile scelta. Una scelta che, spogliata delle pesanti terminologie politiche e burocratiche, significa sostanzialmente due cose: intendete unirvi ai comuni limitrofi con i quali formate attualmente una Comunità Montana ed intendete in questo modo conferire unitariamente tutte le vostre funzioni ad un ente superiore denominato Unione dei Comuni? Oppure intendete fare convenzioni fra di voi per l’esercizio associato di diverse (ma non tutte) funzioni amministrative? Naturalmente questa è una traduzione piuttosto grossolana di un emendamento regionale estremamente ingarbugliato anche nei più semplici dettagli. Ogni Comune a questo punto ha dovuto fare i conti con se stesso, con il proprio stato di salute amministrativa, con il proprio numero di abitanti, con la sua posizione geografica, con il suo bilancio e con la sua storia.
La soluzione dell’Unione dei Comuni, cioè quella di demandare in toto le funzioni amministrative del nostro Comune ad un ente collegiale superiore, a mio avviso è paragonabile a quello di chiedere ad un uomo di mantenere le proprie generalità ma di lasciare ad un altro ogni potere per gestire la di lui vita. Cioè quella di perdere la dignità di uomo. E questo è sicuramente quello che non voglio per il nostro Comune. Per quanto mi consente di decidere il legislatore, intendo perorare la causa di poter portare avanti quello che è il valore del nostro paese, la sua capacità d’essere amministrato con autonomia da sempre. Intendo continuare a valorizzare l’importanza storica che da sempre riveste il nostro paese sia dal punto di vista della posizione strategica di fondovalle nel quale convergono la maggior parte delle attività, sia dal punto di vista del valore storico e commerciale che la nostra favorevole posizione geografica ci ha fin qui consentito. La mia opinione – ha proseguito – risulta essere del tutto slegata rispetto alla fiducia o sfiducia che potrei concedere all’attuale Comunità Montana o per quanto è stata in questi decenni, la quale verrebbe comunque completamente snaturata della sua originaria ragione sociale nel caso in cui si decidesse di far convergere in essa tutte le nostre funzioni amministrative, rispetto a quelle che erano, al momento della sua nascita, le reali motivazioni della sua esistenza o perlomeno quelle che erano le intenzioni. Intenzioni che avrebbero dovuto superare le barriere del campanilismo locale a vantaggio del territorio che si trovava a gestire. Avrebbero….Magari ragionerei in modo diverso se fossi un amministratore di un paesino d’alta valle con un pugno di abitanti o se fossi un amministratore di un paese con un bilancio da “valle incantata”, ma sono amministratore di Pont: il primo paese delle valli, il più popoloso dell’intera comunità. Il paese che da sempre è un riferimento geografico, strategico ed obbligato per tutti i valligiani. Allora ragiono come credo vorrebbero coloro che hanno voluto che io ed i miei colleghi sedessimo qui: – ha concluso Massimo Motto – avanti con le nostre forze, con la nostra gente, con una seria e oculata politica amministrativa e soprattutto con le nostre porte sempre aperte a tutti i comuni valligiani che intenderanno con noi provare a continuare a vivere con orgoglio e dignità nelle nostre valli seppur in mezzo a sempre maggiori difficoltà.»
Feb 26 2013
Pont: Il Consigliere Massimo Motto sull’Unione dei Comuni
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