IVREA – Una struttura olivettiana ad ospitare l’incontro organizzato sabato 16 febbraio, dal “Laboratorio Nuovo Canavese – Rete di Comunità Locali”, un movimento nato dalla volontà di operare insieme per il bene del territorio. Al suo interno persone con la voglia di fare, dalle differenti ideologie politiche, ma pronte a mettere in gioco le proprie competenze per il bene di un Canavese che sta soffrendo. Un modo per valutare progetti, portare avanti idee e iniziative, con la creazione di linee guida, la realizzazione di momenti di approfondimento, la voglia di portare avanti delle battaglie come quella per salvare il Tribunale di Ivrea, o la presentazione di mozioni come quella sul “merito”. A moderare l’incontro il giornalista Mario Damasio e al tavolo dei relatori Elisabetta Ballurio, Assessore al Comune di Ivrea, e candidata PD alla Camera dei Deputati, Marco Balagna, Assessore Provinciale, e candidato Udc alla Camera dei Deputati e Marco Bollettino che nella lista guidata da Giannino “Fare per fermare il declino” ha riconosciuto le giuste soluzioni per rallentare il declino del paese.
Allora quali le ricette per far ripartire il territorio? Per Elisabetta Ballurio il Canavese negli anni, attraverso i suoi rappresentanti, avrebbe dovuto lavorare unito, specie sui collegamenti veloci con Milano e Torino. Questo avrebbe permesso ai lavoratori di essere assorbiti dal tessuto economico milanese, vivendo nel contempo in una città come Ivrea, cioè più a misura d’uomo. Per Bollettino occorre cambiare prospettiva, perché di fatto la crescita non la fanno lo Stato, la Regione, i politici. «Qui abbiamo avuto un grande imprenditore – ha detto – che è riuscito a creare sviluppo nonostante il tessuto politico. Occorre togliere quelle barriere che impediscono a quegli imprenditori che hanno “‘visione” di creare valore e lavoro.» Agire dunque sul problema legato alle troppe tasse che le imprese devono pagare. Defiscalizzazione e minori tasse sul fronte delle imprese anche per Marco Balagna, che per il Canavese ha aggiunto: «Prima di parlare di nuova economia occorre cercare di salvare e di rimettere in condizioni di operare quel tessuto economico che in passato ha avuto un’importanza significativa. Sul Canavese la crisi che viviamo è prima valoriale, poi economica. Questo territorio ha le condizioni e conformazioni per poter guardare con fiducia alle nuove frontiere che si possono aprire in materia di economia, valorizzando filiere come quella del legno. Per fare ciò è però necessaria la coesione di un territorio, e la necessità che questo possa essere rappresentato in Parlamento.»
E allora perché il Canavese oggi non è riuscito ad esprimere una guida, un’insieme di persone che facessero da traino e collegamento tra Eporediese, basso e alto Canavese? Nelle parole dell’Assessore Ballurio è causa dell’elevato livello di litigiosità che caratterizza il nostro paese, di cui il Canavese non fa eccezione. La necessità quindi di agire secondo un obiettivo comune per il bene del territorio che deve andare oltre il colore politico. D’accordo l’Assessore Balagna che ha parlato di «gioco di squadra, di non chiudersi in se stessi, di abbandonare i campanilismi, ma di creare con i territori che ci stanno a fianco “sane alleanze”.» Bollettino ha parlato di “bipolarismo strano” che ha saputo alzare barriere sul nascere di nuove realtà che volevano emergere, e quindi che a livello locale si sviluppassero nuove personalità.
E sulle grandi opere in termini di priorità per il territorio, da Mediapolis al ponte passerella, passando per le centrali a biomasse e la sopraelevazione dell’autostrada Torino-Aosta come conclusione del nodo idraulico di Ivrea, per Elisabetta Ballurio l’importanza del rispetto di ambiente e territorio, con un “no” forte all’ulteriore consumo di suolo agricolo. E sui grandi investimenti: «Con l’incertezza dei finanziamenti, le grandi opere non si farebbero mai.» Per Bollettino è necessaria una corretta analisi costi/benefici. Difficile fare previsioni di tipo politico a lungo termine. «Stiamo attenti – ha sottolineato – a quello che si fa con i soldi dei contribuenti» puntando l’attenzione sui Project financing che coinvolgano anche i privati. A fronte di scarse risorse, Balagna ha concluso: «Prima di parlare di grandi opere cominciamo a fare qualche piccola riforma per dare la possibilità, a chi lavora nel pubblico, di essere pagato.» Premessa fondamentale è sbloccare le risorse per dare un minimo di fiato alle aziende del territorio. Qualche piccolo screzio tra i candidati, mentre fuori, in via Palestro e in piazza Ottinetti, c’era chi attraverso il volantinaggio, indicava chi votare. Una piazza che soltanto poche ore prima aveva ospitato Beppe Grillo, leader di un partito, il Movimento a 5 Stelle, che ha saputo riempirla. Le sue parole sono rivolte ad un paese che sta venendo giù «come un castello di carte, mentre i nostri politici giocano in tv.» Siamo in emergenza, ha aggiunto e «dobbiamo dare un segnale forte, mandarli cioè a casa tutti.»
Karen Orfanelli
Feb 18 2013
Tre candidati a confronto
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