Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Direttore,
In merito all’articolo apparso su alcuni giornali, relativo alle dichiarazioni pervenute da alcuni lavoratori ASA, non possiamo esimerci dall’effettuare le seguenti considerazioni.
Si tratta di fatti che, se accertati, sono gravissimi in quanto oltre a concretare ipotesi costituenti reato, minano gravemente la possibilità di ottenere un esito positivo dell’annosa vicenda fallimentare.
Riteniamo che nessuno possa soprassedere a queste dichiarazioni: meno che mai noi Amministratori pubblici. Vogliamo ricordare che le strutture, i mezzi e gli stipendi di tutti i lavoratori sono assicurati mediante i proventi derivanti dalla tariffa di raccolta e smaltimento rifiuti. In altre parole derivanti dalle tasche dei cittadini appartenenti al Consorzio. Non è pensabile che tali risorse, frutto di un continuo sacrificio dei contribuenti, vengano così sprecate. Soprattutto non ritengo corretto che possa esistere una classificazione tra lavoratori che fanno il proprio dovere e lavoratori che si attendono ad altre occupazioni, ivi comprese quelle finalizzate all’appropriazione di denari e beni di proprietà dell’azienda . Pensiamo che debba esistere una sola classificazione di lavoratori: quella che li vede impegnati a fare il proprio dovere con onestà e correttezza, sono solo questi i lavoratori che le Amministrazioni ed il territorio intendono salvaguardare. Ciò, vale la pena di ripeterlo, per una ragione superiore di trasparenza nei confronti di tutti i consociati.
In qualità di Amministratori siamo persuasi a non far passare indenni queste dichiarazioni, ma di perseguire la via giudiziaria sicuri che questa porti ad un accertamento o ad una smentita dei fatti pubblicati.
Marina Carlevato Presidente Comunità Montana Valchiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana
Danilo Crosasso Presidente Comunità Montana Valli Orco e Soana
Gaudio Alessandro Presidente Alto Canavese