Sanità regionale: “In tre mesi risparmi per oltre 14 ml di euro” ma SEL non è d’accordo

TORINO – L’attività delle Federazioni sanitarie, dal momento del loro insediamento, ha prodotto risparmi per oltre 10 milioni di euro su base annua sulle gare già espletate ed una stima di risparmi per ulteriori circa 4 milioni, sempre su base annua, sulle procedure di gara in corso.
I dati sono stati illustrati nel corso della seduta di ieri della IV Commissione consiliare dall’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Paolo Monferino.
Con l’approvazione della legge istitutiva delle Federazioni, erano stati ipotizzati risparmi del 5% sulle attività di acquisto effettuate dalle stesse. «Un traguardo che sembra non solo raggiungibile – dice l’Assessore – ma già ampiamente superato, almeno per la quota parte del volume che per il momento è stato affrontato e che ammonta a poco più di 100 milioni. I risparmi ottenuti vanno dal 9 al 13%, quindi ampiamente superiori a quelli ipotizzati. Tale risparmio, per le gare e le rinegoziazioni già aggiudicate (pari a 10.385.000 milioni di euro) è calcolato su un volume complessivo di forniture di beni e servizi che ammonta a circa 112 milioni di euro (da qui la percentuale di risparmio del 9%).»
Per quanto riguarda le gare in corso, il risparmio ipotizzato di  4 milioni – su un importo di fatturato d’acquisti pari a circa 28 milioni – è il risultato della ipotesi di risparmio tra il fatturato d’acquisto e la base d’asta ipotizzata. Nelle gare ad oggi consentivate, il risparmio è stato superiore a tale ipotesi.
Secondo l’assessorato le Federazioni, nella funzione di centrali di acquisto unificate, stanno dimostrando la loro efficacia. Considerato il breve periodo di attività, peraltro, si possono facilmente prevedere potenzialità di gran lunga superiori a quelle ad oggi dimostrate.
Ma secondo Monica Cerutti (Sinistra Ecologia Libertà) «l’assessore dovrebbe spiegare  chiaramente che si tratta di semplici rinegoziazioni di gare, volte ad ottenere il risparmio richiesto nazionalmente, che nulla hanno a che vedere con le federazioni, peraltro ancora inattive, cioè non promotrici esse stesse di nuove gare. Vogliamo ricordare che le gare accorpate per ottenere effetti di scala si svolgevano già come gare di quadrante fra le ASL. Al momento dunque le federazioni, al di là di problemi di carattere giuridico, comportano invece solo un costo aggiuntivo: quello dei sei amministratori unici, almeno pari a 800mila euro. Non si tratta di essere scettici – conclude la Cerutti – ma solo nemici della politica degli annunci ingannevoli.»

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