Il 2013 è stato denominato “Anno Europeo dell’Aria”. Nel nostro caso però, sarebbe forse più realistico chiamarlo “anno europeo dello smog” visti i dati delle città capoluogo in termini di inquinamento atmosferico: nel 2012 in tutti i capoluoghi piemontesi, eccetto Verbania, è stato superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge. Alessandria ha conquistato addirittura il non ambito titolo di “capitale 2012 dello smog” con 123 sforamenti, seguita da Frosinone (120) e, a stretto giro, da Torino, che con 118 superamenti è la terza città più inquinata d’Italia con Cremona.
Torino dunque conquista ancora una volta il podio di Mal’Aria nonostante i dati torinesi siano alterati, al ribasso, dal non pieno funzionamento della centralina Grassi (quella che gli anni scorsi dava a Torino il primato italiano e il secondo posto europeo dopo la città bulgara di Plovdiv). D’altra parte per l’anno appena concluso soltanto la centralina di Torino Consolata ha funzionato a pieno regime, mentre le altre tre centraline cittadine hanno segnato una percentuale di dati validi tra il 63% e il 92%.
Ma sono tante le città piemontesi nelle prime posizioni della graduatoria delle polveri sottili: Asti nel 2012 ha collezionato ben 97 giornate fuorilegge (nona nella classifica nazionale), Novara 84 (sedicesima in classifica), Vercelli 79 (diciottesima), Biella 50, Cuneo 40. Ma è a Carmagnola l’aria più irrespirabile del Piemonte: nella cittadina nel 2012 sono stati registrati 137 sforamenti dei limiti previsti per il PM10. Ad Aosta sono stati invece 39 i giorni in cui non è stato rispettato il limite di legge di 50 mg/mc previsto per il PM10.
Tra gli altri inquinanti che continuano a minacciare la qualità dell’aria troviamo poi gli ossidi di azoto, che a Torino e Novara superano la concentrazione media annua di 40 microgrammi/metro cubo stabilita dalla legge: Torino si piazza al secondo posto nazionale con una media di 61,4 mg/mc, mentre Novara al sedicesimo con 42,7 mg/mc.
Infine, a caratterizzare particolarmente i mesi estivi, troviamo l’ozono che risulta elevato a Cuneo (57 giorni di superamento della soglia stabilita dalla legge), Asti (54), Biella (52), Alessandria (44) e Torino (30).
E’ da ricordare infine che nel 2012 in Piemonte sono state rimosse diverse centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria. Si tratta delle stazioni di piazza Rivoli a Torino, di via Baracca ad Alpignano e di via Taneschie a Ciriè. Sempre nel 2012 è stata inoltre interrotta la misurazione del monossido di carbonio nella centralina di viale della Liberazione ad Ivrea. Un azzoppamento della rete di monitoraggio in una regione sofferente di smog, i cui cittadini vorrebbero invece essere meglio informati su quel che respirano.
Gen 18 2013
Legambiente: Alessandria e Torino città più inquinati d’Italia a Ivrea rimossa la centralina
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