Lunghe code ai Centri per l’impiego: “La crisi, ma anche i primi effetti della riforma Fornero”

TORINO – Il flusso di utenti ai Centri per l’Impiego gestiti dalla Provincia di Torino dall’inizio del 2013 è aumentato in modo improvviso e molto consistente. Da mercoledì 2 gennaio si sono verificate lunghe code sin dalle primo ore della mattina agli sportelli di Torino in via Bologna e in via Castelgomberto, ma anche nei Centri per l’Impiego dei piccoli centri sul territorio provinciale. Colpa della crisi, ma non solo. “La riforma del mercato del lavoro, conosciuta come riforma Fornero, ha aumentato le funzioni che i Centri per l’impiego devono svolgere – spiega l’Assessore provinciale al lavoro Carlo Chiama – come ad esempio la certificazione delle dimissioni volontarie dei dipendenti subordinati e lo ha fatto proprio nello stesso momento in cui la spending review ha tagliato di 26 milioni di euro il budget della Provincia di Torino aggravando il patto di stabilità e rendendo impossibile il turn over del personale, addirittura la possibilità di servirsi transitoriamente di lavoratori a tempo determinato”. Nel 2012 gli utenti che si sono registrati allo stato di disoccupazione nel territorio provinciale sono state più di 50 mila, in crescita rispetto all’anno precedente, ma i contatti agli sportelli dei Centri per l’Impiego per le diverse attività sono stati almeno il triplo. La Provincia di Torino gestisce tredici Centri per l’Impiego per tutto il territorio e vi lavorano 200 impiegati. “Ci aspettavamo che all’inizio dell’anno ci fosse un incremento del flusso perché comunque anche in questo settore c’è un fenomeno ciclico – spiega ancora l’assessore Chiama – ma la dimensione dell’incremento è stata decisamente superiore alle aspettative. Molte le ragioni, tutte connesse alla dimensione della crisi economica e alla riforma Fornero: di certo una di queste è la concomitanza della messa in mobilità di personale proveniente da medie e grandi imprese, anche in seguito ad accordo sindacale, nell’ultimo periodo utile prima dell’entrata in vigore della fase transitoria della riforma degli ammortizzatori sociali”. La Provincia di Torino dopo il primo giorno di code inattese si sta attrezzando per far fronte alle richieste dell’utenza: da questa mattina è stato incrementato il personale per accogliere il flusso, consegnare il numero di attesa e gestire le domande oltre che le lamentele. “Qualche utente ci ha scritto suggerendo di utilizzare anche i lavoratori in mobilità, in cassa integrazione o disoccupati per aiutare il personale della Provincia nello svolgimento del proprio compito – aggiunge l’assessore Chiama – ma questa ipotesi, che abbiamo valutato anche in passato, purtroppo non è di facile applicazione e non può essere gestita solamente da noi che siamo un Ente impossibilitato a svolgere attività a carattere sociale, come i cantieri di lavoro o i lavori di pubblica utilità come fanno invece i Comuni”.

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