“L’azienda montagna” piemontese potrà contare nel 2013 sull’impegno dei 13 Gruppi di Azione Locale, che dovranno gestire l’ultima parte dei 60 milioni di euro di risorse per completare i Progetti del programma di Sviluppo Rurale. Ma servono garanzie sull’assetto degli enti locali, in particolare delle Unioni montane di Comuni e dei Comuni stessi, affinché i soci di maggioranza dei Gal – che sono consorzi misti pubblico-privati – proseguano le loro attività di sviluppo in una porzione importante del Piemonte che conta 610mila abitanti, sul fronte del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato.
L’Uncem è pronta a fare la sua parte, assieme ad Assoleader (soggetto che rappresenta i Gruppi di Azione locale) e ai funzionari regionali che seguono il lavoro dei Gal. “E’ necessario un approccio integrato alle politiche di sviluppo delle Terre Alte e delle zone rurali – spiega il presidente Uncem Piemonte Lido Riba – Ce lo chiede l’Europa che sta già lavorando alla programmazione 2014-2020. I Gal hanno creato centinaia di nuovi posti di lavoro, supportato la nascita di imprese, sostenuto i Comuni nel miglioramento della qualità della vita e dei servizi nelle zone montane, hanno agevolato la cooperazione e la sussidiarietà dei territori, valorizzato le risorse ambientali e culturali locali. 60 milioni di euro investiti negli ultimi cinque anni hanno avuto un moltiplicatore rilevante. E oggi non devono essere lasciati soli: la montagna trova la sua forza nel sistema di enti locali unito ai Gal, ai Bacini Imbriferi montani e alle imprese, che concorre allo sviluppo e alla produzione di Pil. In Italia, nelle aree montane, arriva al 17% del totale nazionale”. Con la nascita delle Unioni montane e la ridefinizione dei confini delle Comunità montane è necessario non disperdere capacità professionali e risorse. “Dovrà essere costituito un tavolo operativo per agevolare la transizione nel 2013 – prosegue Riba – per riordinare le quote dei Comuni e delle Unioni, la parte pubblica, in ciascun Gal. La montagna è un’impresa che lavora, fa utili, genera posti di lavoro, aziende. Al tavolo richiesto alla Regione è auspicabile il coinvolgimento delle associazioni di categoria, che sono i soci privati dei Gal. L’Uncem è già operativa per sostenere i Gal nella presentazione ai Comuni e all’opinione pubblica di prodotti e risultati ottenuti”.
Secondo Claudio Amateis, presidente del Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e vicepresidente di Assoleader, le sfide del 2013 saranno molteplici, da affrontare subito. “Se non progettiamo per tempo il riordino delle quote dei soci – afferma – rischiamo di non poter aprire i bandi. Con il mio Gal, solo nel 2013, avremo 2 milioni di euro di risorse da assegnare a Comuni e imprese. Non possiamo vanificare il lavoro fatto fin qui. Dobbiamo potenziarlo, renderlo più forte. Ringrazio l’Uncem per il supporto che può dare, a beneficio dell’azienda montagna nella quale tutti crediamo”. Anche Ugo Boccacci, presidente del Gal Valli Gesso, Vermenagna e Pesio, è d’accordo: “Le nuove Unioni montane saranno il soggetto di riferimento, i soci pubblici, ma anche i Comuni che non ne faranno parte, dovranno sostenere i Gruppi di Azione Locale. Questo si traduce in sostegno alle imprese, ai giovani che vogliono creare una nuova azienda in montagna e a tutta la rete sociale che vive e opera nelle Terre Alte”. “Avremo più soggetti di riferimento rispetto a oggi – evidenziano Luca Bringhen e Giorgio Magrini, presidente e direttore del Gal Valli del Canavese – ma l’operatività del nostro sistema è da presentare ai nostri concittadini. I singoli Comuni non potranno lavorare da soli sulla programmazione europea e sui bandi del Psr. C’è bisogno dell’approccio integrato che impone Bruxelles con le sue direttive”. “Mi auguro – auspica Pietro Carlo Adami, presidente del Gal Langhe e Roero Leader – che, in considerazione dell’importante e insostituibile apporto dato dai Gal allo sviluppo dei territori rurali più marginali, le autorità regionali e nazionali a ciò preposte prendano adeguate misure nelle sedi istituzionali competenti affinché non ne venga compromessa la futura attività. Come mi auguro he gli enti pubblici e privati coi quali il Gal ha un costante rapporto di collaborazione, continuino a sostenerlo per lo sviluppo del territorio, cogliendo appieno l’opportunità che il Gal rappresenta, soprattutto in prospettiva della futura programmazione 2014-2020 che vedrà enti misti come il Gal beneficiari di ingenti risorse pubbliche”.
Dic 14 2012
GAL: 60 milioni di euro per lo sviluppo della montagna
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