CASTELLAMONTE – Walter Togni, in qualità di membro della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Attività Illecite connesse al Ciclo dei Rifiuti, ha incontrato sabato mattina, il comitato spontaneo di cittadini residenti nei pressi di strada del Ghiaro, per discutere sul disagio ambientale che stanno vivendo, a causa dei cumuli di rifiuti che ciclicamente vanno a crearsi all’ecocentro di Asa. All’incontro hanno partecipato anche Alfredo Ghella, Sindacalista, ex Segretario Ggil e Pasquale Mazza, Consigliere di Opposizione al Comune di Castellamonte.
«Sono stato contattato dai cittadini – ha spiegato Walter Togni – per capire cosa si
potesse fare. È da un po’ di tempo che ne parliamo. Mercoledì scorso c’è stato un sopralluogo del Nucleo Operativo Ecologico, e, dalle verifiche effettuate, risulta che ci siano tutte le autorizzazioni in regola per operare come stanno facendo. E il cumulo era aumentato a dismisura perché non c’era più la liquidità per conferire in discarica. »
«Si potrà pur fare qualcosa – hanno commentato i cittadini – l’ecocentro è diventato la pattumiera del Canavese, la situazione è invivibile e le nostre case non valgono più nulla. Vogliamo sapere a chi chiedere i danni di tutto questo.» I residenti hanno sottolineato che la protesta non vuole minare in alcun modo il diritto al lavoro dei dipendenti dell’azienda, ma avere risposte «su come, in un paese civile, possano essere tollerate ubicazioni di siti atti
a gestire rifiuti a stretto ridosso degli abitati residenziali, attività che per la sua natura, anche se svolta in modo efficiente e rispettoso delle normative, non può che essere molesta e che quindi dovrebbe essere localizzata in aree idonee, ossia in vere aree industriali o aperta campagna, e non in un sito nato accanto a zone residenziali presenti in loco ben prima della sua costruzione.»
Anche Pasquale Mazza ha rimarcato la necessità di risolvere il problema senza danneggiare in alcun modo i lavoratori di Asa, già pressati dalla critica situazione in cui verte l’azienda, e ha ricordato tutte le proposte avanzate dal Pd fin dal 2007 e mai accolte.
«Il 17 si apriranno nuovamente le buste relative a quest’ultimo bando – ha aggiunto Ghella – e si spera che finalmente ci sia un’azienda che possa acquisirla. Le proroghe non hanno più senso, perché danneggiano soltanto i lavoratori che non hanno più mezzi e risorse a disposizione per poter proseguire la raccolta. Il mio più grande rammarico è l’immensa responsabilità che hanno avuto i lavoratori in questa vicenda.»
«Attenderemo l’esito del bando – ha concluso Togni – per capire come si evolverà la situazione.»