Esercitazione interforze di numerosi Corpi di Protezione Civile

RIBORDONE – Riuscita l’esercitazione interforze di numerosi Corpi di Protezione Civile, avvenuta sabato 24 Novembre, nell’ampia zona boschiva e nei terreni impervi limitrofi al Santuario di Prascondù, nel comune di Ribordone: oltre 120 le persone che vi hanno partecipato, fra Volontari e Professionisti, appartenenti ai numerosi Corpi di Protezione Civile intervenuti.
A pochi minuti dall’inizio delle operazioni però, un evento totalmente imprevedibile, come la richiesta di personale per una vera ricerca di un disperso nei pressi di Castagneto Po, portava qualche difficoltà nella gestione delle squadre, che dovevano essere riformulate, poichè alcuni Tecnici Volontari del Soccorso Alpino e alcuni professionisti dei VVF, venivano dirottati nella zona della vera ricerca, replicando così nella realtà, quanto stava accadendo a Prascondù. Fortunatamente, l’intervento reale si è concluso intorno a mezzogiorno, con il ritrovamento di G.D.P., da parte delle Unità Cinofile Ricerca in Superficie dei VVF, a poche centinaia di metri dalla struttura dove risiede. Era in buone condizioni fisiche, cosciente, e veniva affidato alle cure del 118.
Contemporaneamente a Prascondù, scenario naturalmente predisposto per la ricerca di persone disperse, era in pieno svolgimento una doppia operazione di recupero; i “figuranti” infatti, con grande sorpresa dei soccorritori, erano due: uno in ambiente montano e ostile (le pareti di roccia sopra al Santuario), simulante un cercatore di funghi scivolato su un pendio e precipitato per diverse decine di metri, l’altro, nei terreni antistanti le borgate situate sotto al Santuario: una persona con problemi di depressione che si era allontanata da casa per poi smarrirsi nel bosco.
Motivo di grande interesse durante lo svolgimento dell’evento è stato quello di vedere all’opera il lavoro congiunto del Team Work, composto da due tecnici Volontari del Soccorso Alpino, uno responsabile del settore cartografico, l’altro della gestione delle squadre in ricerca, che congiuntamente al coordinatore delle Emergenze del Comando Provinciale dei VVF di Torino, e del loro responsabile TAS, hanno pianificato e organizzato l’intera esercitazione. Il gruppo di lavoro era supportato da due psicologi: Sabrina Montagna, membro della Commissione Nazionale Servizio Psico Sociale (SE.P.) della CRI e docente presso il Politecnico di Torino e Claudio Brun, anch’egli facente parte del SE.P. La loro funzione era quella di stilare, intervistando ad esempio i membri della famiglia del disperso, una raccolta dati, per poterne elaborare delle caratteristiche che ne connotassero la sua condotta ed il comportamento, attraverso un‘attività di “profiling”. Il “profiling” è stato poi utilizzato per estrapolare la tipologia di ricerca da mettere in atto, con una metodologia mirata ad approcciare quello specifico disperso.
Così per la prima volta, pianificandolo a priori, si sono trovati a collaborare in “squadra” un gruppo di persone, ognuno per la propria specificità operativa, che hanno coordinato le operazioni, dirigendole in accordo.
Il Team Work si è rivelato un sistema totalmente nuovo di lavorare in sinergia fra gruppi diversi di Protezione Civile, non più basato sulla gerarchia e sull’autorità, ma sull’autorevolezza dei suoi membri. È evidente che è una realtà complessa, che comprende diverse identità e specificità, ma ha il suo indubbio punto di forza nella capacità dei singoli componenti di relazionarsi ed integrarsi, per la realizzazione di un obiettivo primario: il soccorso al Cittadino.
«Adesso siamo in una fase sperimentale – afferma Fulvio Conta, Delegato della XIIa Delegazione Canavesana del Soccorso Alpino Nazionale – Per proseguire su questo percorso, sarà indispensabile la realizzazione di un vero processo di integrazione. Questo comporterà la rinuncia a qualcosa nella “individualità” di ognuno di noi e relative esigenze del nostro gruppo di appartenenza.»
«Il lavoro del Team – aggiunge Alberto Pilotto, Coordinatore della Gestione Emergenze del Comando Provinciale VVF di Torino – si differenzia da ogni altra strategia di organizzazione, fondata sui criteri gerarchici ed autoritari secondo i principi del “Command and Control”, in quanto i singoli membri partecipanti, al di là del ruolo e dell’appartenenza, non vengono considerati come semplici subordinati ma, bensì, come parte integrante dell’iniziativa comune.»
Un obiettivo ambizioso quello del Team Work, che vedrà i suoi componenti, impegnati a diffondere, in un secondo momento, in incontri informativi e formativi, rivolti ai gruppi della Protezione Civile abitualmente presenti alle ricerche, questa nuova cultura, affinché divenga patrimonio di tutti.
All’interno della giornata poi, hanno destato curiosità, le riprese video che rappresenteranno il materiale di studio per la realizzazione di un lungometraggio fiction, finanziato dal Politecnico di Torino. In breve il film racconta la storia dell’impatto emotivo e psicologico che la scomparsa di una persona può avere su una famiglia. Il film è elaborato con un linguaggio molto innovativo ed è realizzato da studenti di Ingegneria del Cinema e dei mezzi di Comunicazione.
Inoltre la lavorazione sarà sviluppata a stretto contatto coni Corpi di Protezione Civile che operano nell’emergenza, per poter mostrare agli spettatori una storia che rifletta la realtà e i suoi dettagli, nel modo più fedele. Il progetto si articola anche nella costruzione di un sito che raccoglierà una varietà di contenuti relativi al film, compreso un documentario volto ad approfondire le organizzazioni che operano appunto nel settore dell’emergenza.

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