CASTELLAMONTE – L’hanno intitolato “Quel pasticciaccio brutto di Piazza della Repubblica”, per far conoscere all’opinione pubblica l’operato dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Paolo Mascheroni che, vinte le ultime elezioni amministrative, governerà la città per i prossimi cinque anni. Un documento che riprende a chiare lettere la storia di un edificio, la Palestra, di cui l’8 luglio 2008 il Consiglio Comunale di Castellamonte deliberò l’alienazione. Il prezzo di vendita stabilito dai tecnici fu allora di 896mila euro. Dopo alcune aste deserte, il 16 settembre 2010, ad aggiudicarsela fu la “Canavesana Costruzioni srl”, con sede in Castellamonte, società amministrata da Albino Bellino e Urbano Zucco, per una cifra ben inferiore a quella stabilita: 591 mila euro.
Il documento consegnato nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta presso la sede del Circolo del Pd di Castellamonte alla presenza del Consigliere Pasquale Mazza, dell’ex Consigliere Ernesto Gibellino e di Alfredo Ghella referente di zona della Cigl, riporta copia delle delibere di Giunta che si sono susseguite nel corso dei mesi, a dimostrazione che in termini di trasparenza qualcosa non va. I passi principali: con una prima delibera di Giunta l’Amministrazione Comunale diede atto che il pagamento sarebbe avvenuto prima della stipula del rogito (a garanzia al Comune venne rilasciata una polizza fidejussoria assicurativa); nel gennaio 2011 la Canavesana Costruzioni presentò un piano di recupero per l’edificio (che prevedeva la demolizione, la ricostruzione, l’ampliamento della struttura ed il cambio di destinazione da palestra pubblica ad alloggi di edilizia privata); piano che il 21 marzo 2011, venne presentato per l’approvazione in Consiglio Comunale e approvato con il soli voti della maggioranza. “In quella sede – si legge nel documento – venne anche concessa una specifica deroga alle norme che riguardano le distanze tra gli edifici.” Il piano di recupero venne poi riproposto nella seduta del Consiglio Comunale del 27/6/2011, ma nel documento posto in approvazione non compariva più come nella delibera precedente il nome di Urbano Zucco, perché coinvolto nell’operazione Minotauro, e della Canavesana Costruzioni Srl. I successivi passaggi relativi alla vendita dell’immobile riguardano la costituzione di una nuova società, “La Palestra”, che ha acquisito il ramo di azienda della Canavesana Costruzioni, “comprensivo dei contratti in essere con il Comune di Castellamonte”. Prima della stipula del rogito notarile la Giunta Comunale ha poi deciso in data 20/1/2012, di rinunciare all’ipoteca legale a garanzia della seconda tranche di pagamento della palestra, e precedentemente il 12/12, di vendere alla cifra di 7mila 500 euro la strada posta alle spalle della palestra che potrà essere utilizzata come rampa di accesso ai parcheggi sotterranei che saranno realizzati. Alla data del 31/3/2012, avrebbe dovuta essere versata la seconda tranche del pagamento pari a 298 mila 500 euro, a tutt’oggi mai pagata.
All’unico, vero elemento di novità, emerso nel corso dell’incontro, il fatto cioè che con lo smantellamento di una porzione del tetto e delle grondaie, di fatto i lavori sull’edificio sono partiti, resta da puntare il dito sulla totale mancanza di trasparenza, anche per quanto riguarda, ha sottolineato il Consigliere Mazza, i verbali del Consiglio Comunale”, intitolando il capitolo “Un altro incantesimo: i verbali censurati e le registrazioni scomparse…”. Interventi che dovrebbero essere registrati integralmente su nastro magnetico e verbalizzati dal Segretario comunale.
Il riferimento va al Consiglio Comunale del 27 giugno 2011 quando scomparso magicamente il nome di Zucco e della Canavesana Costruzioni, era stato chiesto di ritirare quella delibera. In quell’occasione si era venuta a creare una situazione di forte tensione. Scrivemmo su “La Gazzetta del Canavese” “resa ancora più pesante dalla presenza in aula del Comandante e Vice Comandante della Stazione dei Carabinieri di Castellamonte, i Marescialli Giuliano e Franciullo.” Fu lo stesso Ernesto Gibellino a puntualizzare sull’opportunità a meno di proseguire l’iter burocratico. «L’Amministratore Delegato della Canavesana Costruzione Urbano Zucco – disse a riguardo in aula –figura nell’elenco degli arrestati. Viste le ricadute negative che ne potrebbero derivare qualora si trattasse di soldi di provenienza illecita che finiscono nelle tasche del Comune, mi domando se non sia meglio fermarsi con l’approvazione, come forma di tutela per l’Ente e per i consiglieri che si trovano ad adottare un provvedimento che da seguito a qualcosa che all’inizio non si conosceva.» Il Consiglio venne sospeso, aveva fatto seguito una seduta a porte chiuse della maggioranza, che rientrata sui banchi, aveva deciso di proseguire alla votazione. Altra novità, potrebbe essere la volontà oggi, documenti in mano, di consegnarli in Procura.
Karen Orfanelli
Nov 20 2012
Quel pasticciaccio brutto di Piazza della Repubblica (Guarda il video)
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