Difficoltà di Bilancio: poche risorse per il Natale a Cuorgnè

CUORGNÈ – «Stiamo lavorando e i commercianti si stanno incontrando per valutare e formulare alcune proposte, ma le poche risorse a disposizione del Comune, ci portano a fissare delle priorità.» È in sintesi il commento dell’Assessore Colombatto sul “Natale 2012”; un Natale forse meno appariscente, che dovrà fare i conti con la crisi e con qualche luminaria in meno, ma, ha sottolineato l’amministratore, «abbiamo dovuto fare delle scelte». Tra queste la volontà di mantenere invariata l’Imu, senza apportare ulteriori aggravi: le seconde case sono rimaste all’8 per mille, anche se da parte del Governo Centrale, ha aggiunto Colombatto, «ci hanno tagliato 230mila euro in una volta sola. Prevista un’Imu del 5.5 e dell’8 per mille, avevamo costruito un bilancio su quei valori, dopo di che è arrivata la nuova stangata. Le scelte non erano molte: o mantenere l’Imposta Municipale come stabilita facendo sacrifici, o variarla: Abbiamo optato per la prima strada, anche per una questione commerciale. Cuorgnè, di fatto, non ha molte seconde case, però c’è il tessuto commerciale. In tal senso non abbiamo voluto penalizzare nè chi è proprietario (per il quale avrebbe significato pagare di più), nè chi è affittuario (rischiando che parte dell’Imu ricadesse indirettamente sulla sua testa). Mantenere inalterata l’imposta significa incentivare coloro che vogliono investire; per questo il Comune ha attuato in tal senso una serie di iniziative, come gli incentivi per chi ristruttura, per far passare il messaggio che l’Amministrazione è sensibile  a chi vuole investire a Cuorgnè.»
230mila euro in meno, a fronte di un trasferimento dello Stato che dai 2 milioni e 100mila euro del 2010 è passato a 600mila nel 2012, è dunque un bel salasso, perché a conti fatti manca un milione e mezzo all’appello. Il problema più grosso, così come evidenziato dall’Assessore, è «pagare gli stipendi, i mutui, i fornitori pregressi; basti pensare al personale presente in Comune in rapporto al numero di abitanti. 72 dipendenti a Cuorgnè, il numero più alto se paragonato a Castellamonte o Rivarolo, ed ogni dipendente costa mediamente 38mila euro all’anno. Spesso chi valuta dall’esterno si ferma alla piazza pulita, al taglio erba, allo sgombero neve, ma i problemi sono altri. Ad esempio abbiamo recuperato circa 35-40mila euro di morosi che abitavano nelle case del Comune (non dell’Atc): 25-30 euro di affitto, che non pagavano da una vita. Insomma quello che stiamo cercando di fare è di mettere in sicurezza il bilancio.»

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