Questa mattina è finito in carcere, con l’accusa di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, Ramon Rotini, il finto broker assicurativo che insieme a Christian Limonta procurò la garanzia fidejussoria falsa utilizzata dalla De Tomaso Automobili Spa per ottenere l’erogazione di 7,5 milioni di euro da parte del Ministero del Lavoro per la riqualificazione dei mille operai, in vista della realizzazione del progetto industriale della famiglia Rossignolo.
I magistrati contestano a Ramon Rotini di aver ricoperto un ruolo primario nella vicenda legata all’ottenimento della polizza falsa.
Rotini, che di fatto non risulta iscritto all’albo dei mediatori creditizi ed agiva utilizzando il titolo professionale di Christian Limonta, avrebbe, infatti, con la compiacenza di quest’ultimo, operato in prima persona per ottenere la garanzia che permise alla De Tomaso di sbloccare il finanziamento pubblico.
Grazie agli accertamenti bancari, i Finanzieri hanno anche scoperto come i due “broker” hanno trascorso i giorni successivi al ricevimento del compenso di 1,5 milioni di euro, pagato dalla De Tomaso con i soldi del Ministero: una lunga vacanza con le rispettive fidanzate a Milano Marittima a bordo di una lussuosa Bentley.
Altra parte del profitto illecito, invece, è stata destinata all’acquisto di beni immobili, tre auto (intestate ad una società lombarda ma in uso ai genitori di Rotini) ed una moto di grossa cilindrata, tutti beni sequestrati dalla Guardia di Finanza.
Ott 30 2012
Finanziamenti pubblici alla De Tomaso: salgono a cinque gli arresti
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