Minotauro: “Dobbiamo avere tutti un po’ più di coraggio”

Presa di posizione del Presidio Libera “Luigi Ioculano” di Cuorgnè a margine del processo Minotauro iniziato pochi giorni fa a Torino.
Assistendo alla prima udienza e seguendo con attenzione la presentazione delle richieste di costituzione di Parte Civile e la successiva ammissione in giudizio di Regione Piemonte, Provincia di Torino, dei comuni di Torino, Volpiano, Chivasso, Moncalieri e dell’Associazione LIBERA (l’esclusione del comune di  Leinì si è verificata solamente per un macroscopico vizio di forma) la prima cosa che ci è venuta in mente è che per qualcuno  questa è stata un’ occasione persa;  spiccano infatti le assenze di comuni fortemente coinvolti quali Cuorgné e Rivarolo, assenze pesanti, e lo ha dimostrato il fatto che , fin dalle prime battute del processo, soprattutto il nome di Cuorgnè è comparso più di una volta nella discussione tra avvocati e procura. Non siamo a conoscenza di quali siano le considerazioni in merito e le motivazioni che hanno spinto i commissari del comune di Rivarolo Canavese a non intraprendere la strada che avrebbe portato alle costituzione di parte civile ma ci limitiamo a segnalare che un altro comune commissariato come Leinì ha deciso di seguire la strada opposta.
Per quanto riguarda invece l’amministrazione di Cuorgné, se è pur vero che ha inviato una lettera di sostegno al Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, e siamo consapevoli che questo è un passo importante per delineare una presa di distanza dal fenomeno mafioso che sta pericolosamente minando il nostro territorio, riteniamo però che con una scelta più opportuna, quale la costituzione di parte civile, poteva essere meglio tutelata l’immagine della città e dei cittadini che da questa amministrazione sono rappresentati. A tal proposito, per fare presente, con spirito costruttivo, tutte le nostre perplessità, in questi giorni sarà consegnata all’ amministrazione comunale  di Cuorgnè  una lettera del Presidio “Luigi Ioculano”.
La non-costituzione di parte civile da parte dei comuni di Rivarolo Canavese e Cuorgné, ma anche di tutti gli altri comuni dell’ Alto Canavese che abbiamo contattato e che non hanno ritenuto di inviarci neanche una risposta di cortesia, è un’occasione persa che poteva e doveva essere sfruttata per fare chiarezza e per far capire in maniera netta e precisa che le nostre amministrazioni stanno dalla parte della legalità, della trasparenza, contro chi tenta di inquinare la vita sociale e politica per meri interessi personali  e che per far questo non esita a scendere a patti con la criminalità organizzata, e contro chi accetta passivamente una realtà in cui i malavitosi si mescolano con impressionante naturalezza alla stragrande maggioranza dei cittadini onesti. Il Presidio “Luigi Ioculano” di Cuorgnè continuerà nella propria opera di informazione verso la popolazione, presenziando anche alle udienze del Processo in corso, e nella propria opera di stimolo e di collaborazione verso le istituzioni del Territorio, ma chiediamo alle istituzioni stesse, agli enti locali, alla gente del nostro territorio, di non essere lasciati soli e di lavorare assieme per diffondere e condividere, una culturà della Legalità e della trasparenza. Dobbiamo avere tutti un po’ più di coraggio: nessuno deve essere lasciato solo.”

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