Nasce il “Movimento per il Paese”

RIVAROLO – «Parlo da ex Sindaco di una città ferita, e quando si ferisce una città il primo ad essere colpito e proprio chi in quel momento la rappresenta.» Ha affermato Fabrizio Bertot in apertura di serata, venerdì 26 ottobre, in occasione del primo appuntamento organizzato dall’Officina delle Idee e del Pensiero di cui lui è referente. Bertot è tornato a parlare alla città, sfiorando l’argomento spinoso che ha portato al Commissariamento di Rivarolo: l’Operazione Minotauro. «Gli ambienti malavitosi sono quanto di più lontano sia dal modo di pensare di ciascun cittadino rivarolese. – Ha proseguito – Penso che la cultura della legalità mi appartenga e che appartenga alla città di Rivarolo, e se questo è il prezzo che dobbiamo pagare per debellare un fenomeno che probabilmente non c’è sul nostro territorio, ma che comunque c’è sul territorio della provincia di Torino, ben venga. Ben venga non il commissariamento di Rivarolo, ma ben venga la lotta a qualunque genere di crimine. Questo l’ho sempre detto e continuerò a dirlo. Avere qui Augusto Grandi è un’occasione per riflettere e mettere in campo le esigenze e i pensieri di ciascuno, per cercare di cambiare le cose.»
L’Officina delle Idee e del Pensiero ha aderito al “Movimento per il Paese”: «Si tratta di un movimento di pensiero – afferma Bertot – al quale l’Officina ha aderito perché ne condivide le idee.» Un movimento, di espansione nazionale, nato a Roma: «Non è – sottolinea Bertot – un partito politico.» Malgrado le differenze di base, e pur non avendo niente a che fare, viene immediato il paragone con il Movimento Cinquestelle, difatti quest’ultimo parte proprio dalle proposte e dalle idee delle persone comuni, e il percorso che Bertot vuole intraprendere, pare analogo. Non è ancora chiaro cosa potrebbe diventare in futuro: un grande movimento di “cittadini”, una lista civica, un movimento politico, un partito a tutti gli effetti…o chissà, magari nulla di tutto ciò, e restare semplicemente quello che è adesso: una “piattaforma” attraverso la quale poter esprimere le proprie idee.
Sulle pagine del sito internet l’obiettivo, che contempla la situazione nazionale, come si evince dal nome del movimento stesso “per il Paese”, è descritto così: ” Vogliono dividerci, vogliono farci arrendere davanti ad una realtà che non dovrà essere il nostro futuro, ma la facoltà di pensare non ce la potrà togliere mai nessuno. Questo è un movimento di pensiero, perché noi pensiamo e vogliamo far conoscere e condividere le nostre idee. Più siamo e più faremo crescere la nostra voce.”
Con tanto di decalogo dei principi fondamentali secondo i quali dovrebbe essere costruita una società “più giusta”: “1 – La persona, uomo e donna, e la famiglia devono essere al centro di ogni contesto e strategia al fine di cooperare alla crescita del Paese. La dignità, il valore della persona, l’etica sono principi non negoziabili per i cittadini. 2 – Il lavoro e le imprese sono beni primari del Paese: rilocalizzare gli investimenti e sostenere lo sforzo delle nostre aziende all’estero. 3 – Creazione degli Stati Uniti d’Europa per ritornare a crescere e dare occupazione ai nostri giovani. 4 – Meno presenza pubblica nella Società, semplificazione della burocrazia amministrativa crea efficienza nella Pubblica Amministrazione. 5 – Tutti devono pagare le tasse per pagare tutti meno. 6 – Legalità = lotta alla corruzione e certezza della pena. 7 – Una giustizia veramente uguale per tutti. 8 – La sicurezza dei cittadini deve essere obiettivo primario dello Stato. 9 – L’ambiente come bene da conservare, da valorizzare e da coniugare con una armoniosa politica infrastrutturale e con la qualità della vita.” Infine il l’ultimo punto, “una rinnovata classe dirigente preparata e selezionata con criteri meritocratici”.
Niente tesseramento, niente costi, nessun vincolo. Una “libera partecipazione per riflettere” che vedremo dove porterà. Sì, Fabrizio Bertot è tornato.

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