«Questa maggioranza avrebbe dovuto reagire in maniera forte e vigorosa. È l’immobilismo che vi ha colti in questi giorni, questo andare avanti come se nulla fosse, che non ha scuse.» È il Consigliere Ilario Leone a criticare una reazione quasi inesistente e a leggere un certo distacco tra i valori di libertà dell’Inno Nazionale, ascoltato in apertura di seduta e le parole delle telefonate intercettate e riportate dai giornali. «Se c’è anche solo un dubbio dovrebbe esserci lo scioglimento di questo Consiglio per essere di nuovo liberi di votare.» Ed è di fatto una maggioranza assente quella che martedì sera sedeva in Consiglio Comunale, che non si è espressa a riguardo, che ha deciso all’unanimità di non rimettere il mandato. Inconsistenti anche le risposte del Sindaco che si è limitato a sottolineare come alla fine siano i risultati quelli che contano.
«Un grande errore che pagheremo tutti – hanno commentato i Consiglieri di minoranza – Non siamo giudici, ma pensiamo che non sia più possibile riuscire a fare opposizione con questa nube che ci pende sulla testa, per cui abbiamo già firmato le nostre dimissioni; sentiremo tutti i componenti della lista e ci prenderemo il tempo necessario per riflettere sull’utilità dei tempi di deposito di queste dimissioni.»
Ed è a Consiglio concluso che dal pubblico si sono alzati fischi, esclamazioni quali “Buffoni”, “Vergogna”, “Dimettetevi”, che seguono di pari passo quelle di inizio Consiglio, quando il Presidente ha richiesto a tutti i presenti di alzarsi in piedi, per ascoltare uniti, l’Inno d’Italia: «Che coraggio – si è sentito dire – fossi al loro posto mi sotterrerei, ma come fanno.» Tutti in piedi ad ascoltare quel “Canto degli Italiani” che non voleva partire. Ed il commento più carino è stato: «Anche l’Inno nun ce la fa. Si rifiuta.»
Karen Orfanelli