Per oltre dieci ore le Penne Nere hanno attraversato Torino: un lungo interminabile applauso
Oltre dieci ore ininterrotte di sfilata. Stimate in circa 600mila le persone ammassate lungo il percorso, dietro quelle transenne che invitavano allo stop, ma che chiunque avrebbe voluto sorpassare, perché poco oltre, sfilavano le “Penne Nere”.
Cartina in mano per raggiungere la zona di ammassamento, con l’ordine di sfilamento delle tante rappresentanze e delle Sezioni partecipanti all’84^ adunata, con partenza prevista, domenica mattina, alle ore 9.
Ed ecco che al sorgere del sole, uno dietro l’altro, gli Alpini all’appello si sono presentati tutti, certo in maniera pressochè disordinata, per poi riuscire, come per incanto, a sistemarsi con i propri gagliardetti, in fila per nove, silenziosi e attenti, circondati dai propri Sindaci, dalle Fanfare e Bande Musicali. Un colpo d’occhio d’eccezione per una città che ha saputo stringersi attorno a quel corpo militare che a tutti piace, capace di forti passioni, e di gioie intense, capace di divertirsi e di infondere allegria, di unirsi e unire, ma soprattutto capace indistintamente di volere bene. E questo la gente lo sa, e ha voluto attraverso applausi, emozioni, e perché no anche lacrime, farglielo sapere, senza preferenze, senza campanilismi, perché gli Alpini si amano tutti, e perché ancora una volta dietro quegli Alpini, figura un’Italia vera che ha saputo ancora una volta dimostrare di essere unita.
Sette i settori pronti a raggiungere piazza Vittorio Veneto passando per piazza Carlo Felice, via Roma, piazza San Carlo (dove il corteo ha ricevuto il saluto delle Autorità presenti nella tribuna d’onore), via Po, per terminare sulle sponde del grande fiume. Forse non sono stati rispettati i tempi, ma il rigore, quello che istante dopo istante ha visto affluire le singole sezioni, all’interno di quel perimetro compreso tra corso Stati Uniti, corso Duca degli Abruzzi, corso Galileo Ferraris, corso Vittorio Emanuele, quello non ha disatteso le aspettative, perchè al richiamo tutti erano pronti a partire.
Anche Ivrea, che ha dovuto attendere oltre le sei per mettersi in marcia; ma ne è valsa la pena. Balli, canti, incontri e chiacchiere a scandire quei tanti minuti passati ad aspettare, sotto un caldo sole. Al passaggio dei tanti Alpini, tutti a battere le mani, a urlare “W Ivrea”, così come era già successo per i tanti gruppi che l’avevano preceduta. E l’orgoglio dei Sindaci nel sentirsi amati anche da chi non li conosceva neppure, ma che ha voluto rendere omaggio a quella fascia tricolore, stretta sul petto. E loro i Sindaci, quell’applauso hanno voluto restituirlo, e la gioia la portavano impressa sul volto.
E allora davvero il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, può dirsi soddisfatto del successo che l’84^ adunata nel 150° anniversario dell’Unità di Italia, ha significato. Due grandi eventi, che a pieno titolo hanno restituito alla città il titolo di Capitale d’Italia. Uno sforzo dove tutto sembra essere andato nel verso giusto, e non era poi così scontato per una grande festa, che ha ospitato il Raduno, il Giro d’Italia, e che ha visto sfilare per quasi 12 ore, oltre 90 mila Alpini. Un successo tutto racchiuso anche nel calore di una città. Una Torino vetrina importante anche per la sua Provincia, una Torino che ha saputo trasformarsi negli anni, aprirsi all’esterno, una Torino sempre più bella, sempre più accogliente, e con lei i tanti territori che la circondano e che le tante Penne Nere sapranno portare nel loro cuore.
Karen Orfanelli