Benvenuti cari Alpini!

Il Sindaco di Torino: “Non c’è modo migliore per concludere questi dieci anni al Governo della città”

Fischi fuori luogo al Ministro della Difesa Ignazio La Russa

TORINO – «Benvenuti cari Alpini, benvenuto Giro d’Italia, benvenuti tutti nella Città prima Capitale dell’Unità Nazionale, Medaglia d’Oro al Valor militare per la lotta contro il nazifascismo.» Sono queste le prime parole di un saluto affettuoso, che il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, sul palco assieme al Ministro della Difesa Ignazio La Russa, e ad Autorità Civili e Militari, ha voluto rivolgere alle tante persone, che nella suggestiva cornice di piazza Castello, hanno applaudito al momento conclusivo della prima giornata dedicata all’84^ Adunata Nazionale Alpini nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Una giornata fatta di applausi (e qualche fischio) che soli pochi minuti prima, nella vicina piazza San Carlo, aveva visto sfilare insieme per la prima volta, i Gonfaloni del Comune di Torino, della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e dei Comuni che la rappresentano, del Labaro dell’Associazione, della Bandiera di Guerra dei Reparti del 3° Reggimento Alpini, con le squadre partecipanti al Giro d’Italia. Realtà diverse, è stato sottolineato, «che si riuniscono a Torino in un’unica grande festa per celebrare i valori che stanno alla base dell’Unità Nazionale: la bandiera italiana, gli Alpini di ieri e di oggi, e rappresentanti del mondo dello sport, fra i principali fattori di aggregazione nazionale.»

E a suggellare questo gemellaggio tra due mondi, quello dello sport e quello militare che tanto hanno in comune tra loro, è stata la Pattuglia Acrobatica Nazionale con le Frecce Tricolori, in una spettacolare esibizione. Due passaggi in cielo, sopra la piazza, cuore pulsante di una città allegra e festosa, a lasciare quella scia tricolore, simbolo della Patria, della nostra Bandiera, nata per unire, così come unisce gli italiani da più di cent’anni il lungo filo rosa del Giro d’Italia.
Un incontro simbolico, e affascinante che ha visto per la prima volta nella storia avvicinare due eventi così importanti quali il “Raduno” e la “Partenza”. Lo ha ricordato il Ministro La Russa, “accentratore” di fischi quando ha preso la parola, che nel menzionare l’alto valore dell’Unità Nazionale, ha aggiunto: «Sapevo, tornando a Torino, che sarei stato accolto da qualche professionista del fischio. Certo chi lo ha fatto non è un Alpino, perché gli Alpini non fischiano. Quando si è Alpini anche per un solo giorno, quando anche un solo giorno si è portata la penna nera sul proprio cappello – ha continuato il Ministro – si è poi Alpini per tutta la vita, nei valori, nel volontariato, nella quotidianità, nell’amore per la Patria, e voi lo sapete dimostrare in tutte le occasioni: nei raduni, quando in ogni parte di Italia trasformate le città di entusiasmo, di colore, di canti, di bevute, e le lasciate, quando ve ne andate, più pulite di quando siete arrivati; in servizio e in congedo, quando con il vostro impegno, vi dedicate al prossimo, al volontariato, e non c’è occasione di calamità in cui gli Alpini non si distinguono, arrivando per primi ed andando via per ultimi: per questo vi dico grazie.»
Lo sguardo è andato a Lampedusa, dove di recente un gruppo di giovani, insieme ai militari di ogni Corpo, ha voluto partecipare volontariamente alla vita militare per acquisirne i valori. «Quei giovani – ha commentato il Ministro – non sono soliti fischiare, ma hanno voluto portare il loro aiuto, andando a pulire di persona e mostrando un grande impegno.»
Quindi un grande grazie è andato agli alpini in Afghanistan e a quelli in tutti i paesi dove hanno portato i colori della nostra Patria. «Ho sempre il piacere tutte le volte che incontro un Generale delle missioni internazionali o un Ministro della Difesa di altri paesi, sentire nelle loro parole l’apprezzamento dell’opera svolta, per quella capacità tutta alpina di essere pronti ad ogni necessità, in terra vicina o lontana dove si decide la libertà, la pace, l’equilibrio e stabilità di intere aree del mondo.» Ed ecco ritornare quel filo sottile che ha visto unire l’84^ Adunata ad un momento tutto dipinto di rosa, rappresentato da quei ciclisti che sono stati simbolicamente, nella nostra storia sociale, elemento di unità. «Un filo che li accomuna, fatto di impegno atletico e di preparazione, senza il quale – ha aggiunto – non sarebbe possibile raggiungere gli obiettivi sportivi prefissati, così come non sarebbe possibile essere un buon militare.»
E l’invito alle giovani generazioni è quello di farsi portavoce di quei principi di lealtà e di sport pulito che devono essere a tutti d’esempio. «Per questo – ha concluso La Russa – oltre alla Coppa che vincerà il Giro nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, abbiamo voluto istituire una Coppa per il “fair play” per la squadra che sarà la più corretta durante la competizione sportiva.»
Ed è un Sindaco Chiamparino dai toni duri quello che si è rivolto ai tanti presenti nel commentare quei fischi che hanno accompagnato il saluto al Ministro La Russa. «Il Ministro La Russa – ha detto il primo cittadino – rappresenta lo Stato Italiano, davanti al quale non ci sono colori politici, ma un’Italia che è unica ed è tricolore. Cari colleghi Sindaci questo spettacolo di Gonfaloni, oggi, ci dice che noi tutti rappresentiamo l’Italia. Grazie perché Torino ha profondamente sentito questo anniversario e lo ha dimostrato quando il 17-19 marzo, è stato in visita il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: c’è stata una esplosione di italianità, ai balconi delle case, alle finestre, nei negozi, in tutta la città.»
E nel rammentare Torino, città in cui è nato l’Esercito, Chiamparino ha aggiunto: «Non poteva esserci modo migliore per concludere questi dieci anni al Governo della città.»
Il parallelismo, dunque, tra la vita da Sindaco e quella militare, durante la naia a Belluno: «In entrambi i casi si conosce la gente vera. Gente che ha sofferenze, gioia, delusioni, voglia di fare… gente vera…e voi, Alpini, siete questa “gente vera” che ci aiuta a vincere le sfide del nostro futuro.»

Karen Orfanelli

 

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