TORINO – Non si ferma la protesta del Movimento 9 dicembre nelle città italiane e la città di Torino rimane uno dei simboli delle manifestazioni.
Oggi i “Forconi” hanno deciso di non andare a Roma in occasione del voto di fiducia al Governo Letta, ma di continuare a manifestare nelle piazze cittadine di tutta Italia.
Come successo nelle due giornate precedenti on possibile fornire un quadro chiaro dei luoghi dove verranno effettuati i presidi.
Quello di piazza Derna è stato sgomberato dalla Polizia, mentre a Grugliasco (Centro Agro Alimentare) i camion hanno caricato regolarmente frutta e verdura.
Tra i punti maggiormente a rischio manifestazioni il centro città: piazza Statuto, corso Vittorio Emanuele II , ma anche corso Francia, piazza Bernini, piazza Adriano.
A rischio anche le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa e le sedi di Equitalia e della Agenzia delle Entrate.
10.00 – un gruppo di dimostranti che aderisce allo sciopero dei forconi si è nuovamente riunito in piazza Castello davanti alla sede della Regione Piemonte.
10.30 – Sono 32 le persone denunciate dai carabinieri del Comando Provinciale di Torino nel corso delle operazioni di ripristino della viabilità e sgombero dei blocchi stradali avvenuti ieri a Torino (corso Traiano, corso Maroncelli, corso Unita’ d’Italia, corso Settembrini, corso Orbassano, piazza Massaua, corso Marche, corso Racconigi, piazza Pitagora, corso Vittorio Emanuele, piazza Rivoli, piazza Massaua, via Pietro Cossa, corso Francia e via De Sanctis). Sono accusati, a vario titolo, di violenza privata in concorso per “plurimi e arbitrari blocchi alla circolazione stradale”.
Altre 16 persone sono state identificate dai carabinieri nell’ambito delle manifestazioni e blocchi stradali avvenuti nel comune di Venaria. Verranno segnalati alla Procura della Repubblica di Ivrea.
16.00 – Questa sera alle ore 19, davanti al comune di Torino, manifestazione di chi dice basta alla protesta. “Lo scopo – si legge sulla fanpage dell’evento organizzato su Facebook – non lasciare le strade in mano ai Forconi”.
Perché la crisi economica non ci renda tutti più barbari. Cittadini che non ne possono più di vedere la loro città in balia di intimidatori.”